“La ‘fase 2’ per il Paese deve coincidere con una massiccia opera di sanificazione in tutti i contesti coinvolti nella ripartenza. Anzi lo diciamo con forza: la sanificazione è la ripartenza dell’Italia. Non solo perché è un’azione fondamentale per la difesa della salute pubblica, ma soprattutto perché è il presupposto stesso della ripresa della nostra economia e della nostra vita più in generale.
È in corso il più grande intervento di igiene, pulizia e sanificazione in Italia, grazie alle imprese del comparto dei Servizi: un settore che viene continuamente definito strategico (e lo dimostra anche l’incentivo del credito d’imposta inserito nel dl ‘Cura italia)’, ma da parte del Governo non esiste ad ora nessun piano strutturale, nessun coordinamento, e ci sorprende che non ci sia nessun interlocutore che rappresenti questo settore nella task force della ripartenza prevista a Palazzo Chigi.
Sappiamo, perché operiamo da sempre in tal senso, che una maggiore pulizia, igiene e sanificazione sono alla base dell’auspicata fase di riapertura. Prendere un autobus, un treno, una metropolitana, entrare in banca, negli aeroporti, in tutti gli uffici pubblici e ospedali: sarà possibile farlo in sicurezza solo se immaginiamo di convivere con questo virus anche fuori dall’emergenza. Quindi, mi chiedo, chi controllerà se ambienti e persone saranno in condizione di igiene e salubrità, dunque adatti per circolare e lavorare in sicurezza? Da parte nostra c’è la completa volontà di aiutare il Paese e di collaborare con le istituzioni, ma chiediamo maggiore tutela per i nostri lavoratori, cui vanno assicurati i dispositivi di protezione individuale, e di essere direttamente coinvolti per una maggiore presa di coscienza dell’importanza dei Servizi in Italia, l’unico grande cantiere in grado di far ripartire l’Italia da subito”.
Lo dichiara in una nota Lorenzo Mattioli, presidente di ANIP-Confindustria, l’associazione nazionale imprese di pulizia e servizi integrati di Confindustria