Dopo cinque anni (2008-2012) di tenuta complessiva (valore della produzione e addetti), le cooperative di servizi guardano con qualche preoccupazione in più alla chiusura del 2013 e al nuovo anno. Da un’indagine condotta su un campione significativo (oltre il 70% del fatturato e il 65% dell’occupazione) delle quasi 2.000 cooperative aderenti a Legacoop Servizi, e presentata lo scorso 3 dicembre nel corso dell’Assemblea annuale dell’associazione, emerge, infatti, che oltre il 50% prevede una diminuzione del valore della produzione (indicato come stazionario solo dal 15%), mentre una percentuale leggermente inferiore (il 42%) considera stabile il numero degli occupati (contro un 22% che li vede in diminuzione); si equivalgono, infine, attestandosi al 40%, le percentuali di chi prevede i soci (che rappresentano quasi il 70% degli addetti complessivi) stazionari e di chi li indica in diminuzione.
“Le nostre cooperative che danno servizi alle imprese e alle comunità” -ha sottolineato Fabrizio Bolzoni, Presidente di Legacoop Servizi– “hanno tenuto meglio di altri settori che hanno registrato dei veri e propri crolli di fatturato e di occupazione; ma è indubbio che la loro attività, svolta per una committenza pubblica e privata nazionale, risente in modo diretto della contrazione delle risorse che alimentano la domanda interna, mentre non può beneficiare delle opportunità di ripresa che si profilano per le imprese che esportano”.
Sul tema di un mercato, pubblico e privato, più trasparente, si è soffermato Giuliano Poletti, Presidente di Legacoop e dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. “Occorre un impegno più forte di tutti i soggetti, a cominciare dagli organi amministrativi preposti alla vigilanza, per contrastare il fenomeno delle false cooperative che fanno concorrenza sleale e ledono la reputazione delle imprese sane che operano nel rispetto delle regole, dei contratti e degli obblighi fiscali e contributivi; l’affermazione piena della legalità è la precondizione affinché le nostre cooperative possano portare avanti con efficacia i processi di integrazione di rete e di innovazione necessari per competere al meglio e per delineare nuove prospettive di sviluppo”. All’interno del Ministero dello sviluppo economico, ha sottolineato, Legacoop Servizi chiede un tavolo di lavoro per l’elaborazione di proposte, ma servono tavoli con obiettivi, logiche e meccanismi nuovi affinché dialogare non crei frustrazioni per scarsi risultati. I cooperatori sono imprenditori che fanno i conti con i rischi di impresa, ha spiegato, e hanno bisogno di poter scegliere e perseguire orientamenti strategici di lungo periodo per le loro imprese.”
Dall’Assemblea di Legacoop Servizi è infine stata rilanciata la richiesta che il settore dei servizi alle imprese e alle comunità, che si connota per avere come proprio fulcro il lavoro, possa avere una specifica sede politica ed istituzionale di riferimento, a partire dal Governo.