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2011: valutazioni di Legacoopservizi su un anno in salita

La fine del 2010 e le prime settimane del 2011 hanno portato, sulla scena del mondo delle imprese, una serie di novità di carattere normativo e legislativo che hanno e avranno (in alcuni casi “potranno” avere) delle ricadute rilevanti. Da ricordare, tra le altre, tre questioni:
– Il tema della tracciabilità dei flussi finanziari;
– Il nuovo regolamento dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture;
– La riforma dei servizi pubblici locali.
La tracciabilità dei flussi finanziari è senz’altro un argomento che ha una valenza di carattere più ampio e non riguarda solo le aziende del settore dei servizi. Come è noto, con la legge 136/10 dello scorso agosto e con le successive modifiche apportate con la legge 217/10 di dicembre, la tracciabilità è stata inserita tra le misure per contrastare la criminalità organizzata. Nel condividere pienamente gli obiettivi che si pone la norma, la nostra organizzazione ha evidenziato in varie sedi le difficoltà applicative che pone una legge pensata soprattutto per il settore delle opere pubbliche. Anche se l’Autorità di vigilanza sui contratti è intervenuta già con due determine, le n°. 8 e 10 del 2010, apportando una utile serie di chiarimenti e interpretazioni, ciò non toglie che la messa in pratica sarà un non piccolo onere organizzativo ed economico.
Il nuovo regolamento attuativo dei contratti (Dpr 207 del 5 ottobre 2010, pubblicato nella G.U. del 10 dicembre u.s.) ha introdotto una innovazione che consideriamo molto negativa e alla quale occorrerà, a nostro modo di vedere, porre rimedio nel più breve tempo possibile. Si tratta dell’articolo 286 “Servizi di pulizia”, che modifica radicalmente la metodologia di assegnazione del punteggio relativo al prezzo nelle gare con offerta economicamente più vantaggiosa. Sostanzialmente, anche con questa tipologia di gara, l’esito diventa molto simile ad un massimo ribasso, con effetti che si possono immaginare in un mercato che rischia di fare molti passi indietro in termini di affidabilità, credibilità e qualità complessiva.
Infine, un riferimento alla riforma dei servizi pubblici locali, che dopo avere compiuto una serie di passi avanti fra il 2009 e il 2010 (anche se con norme e passaggi non sempre pienamente condivisibili), oggi vede l’ammissione di due quesiti referendari, quelli più conosciuti in riferimento all’acqua pubblica, uno dei quali in particolare chiede l’abrogazione in toto delle regole sui processi di liberalizzazione in tema di servizi pubblici locali. Questo significa ciclo idrico ma, tra gli altri, anche settore rifiuti. Pertanto si può facilmente ipotizzare il prolungamento di una fase di incertezza sulle prospettive del comparto, che richiederebbe comunque e con urgenza (come le vicende campane, e non solo, dimostrano) un piano strategico e industriale di lunga durata e di ampio respiro.
Fabrizio Bolzoni – Responsabile settore igiene, servizi integrati, ecologia di Legacoop servizi

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