Molte imprese della Galassia del Facility Management non possono godere dei benefici riservati alle PMI, pur essendolo di fatto in termini di fatturato o di bilancio ma non in termini di addetti impiegati.
La definizione europea di PMI (le imprese che hanno meno di 250 occupati e hanno un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro) non tiene conto della specificità delle imprese ad alta intensità di manodopera, quali sono quelle che operano nei servizi.
Per agevolare le imprese del Facility nell’accesso ai benefici riservati alle PMI, la Fondazione Scuola Nazionale Servizi, ha proposto ad esperti, istituzioni e esponenti politici, la modifica, almeno per tutte le imprese che sono catalogate come ad alta intensità di manodopera, dei criteri per esser considerate PMI: invece che possedere contemporaneamente sia il criterio degli occupati che quelli di fatturato o bilancio annuo, per essere PMI basta possederne solo uno, a scelta dell’impresa, così come ora avviene per i soli criteri di bilancio.
La proposta nasce in considerazione dei dati emersi dall’analisi dei bilanci delle imprese del settore del Facility Management che la Fondazione SNS redige annualmente, dai quali si evince che in Italia, la distribuzione tra PMI e grandi imprese in questo settore è ben diversa da quella di tutto il sistema produttivo italiano, con una percentuale nettamente maggiore di grandi e medie imprese rispetto al totale.
Sono 2.830, solo nei Servizi, le imprese escluse dall’accesso alle varie forme di agevolazioni, per l’applicazione rigida della definizione di PMI.
In Italia le medie e grandi imprese, in base alla classificazione europea, rappresentano l’1% del totale delle imprese attive, mentre nel Facility Management sono oltre il 22%. La differenza è dovuta esclusivamente al fatto che si tratta di imprese con un fatturato da Pmi ma con un numero di addetti elevato, per la specificità dei settori in cui operano.
“In un momento in cui si pone l’attenzione sui servizi ad alta intensità di mano d’opera, a partire dal Codice dei contratti pubblici – dichiara Alberto Ferri, presidente della Fondazione Scuola Nazionale Servizi – rileviamo come questa specificità non venga tenuta in considerazione quando si tratta di definire le Piccole e Medie Imprese, impedendo a molte aziende di accedere a tutte le forme di sostegno previste per tutte le altre pmi sia a livello nazionale che europeo. La nostra proposta – conclude Ferri – è quella di dare pari opportunità alle imprese ad alta intensità di manodopera. Non si può penalizzare chi opera in settori che necessitano di alta intensità di manodopera”.
Il settore del Facility Management è un comparto che in Italia ha dimensioni simili a quelli della moda. L’andamento del settore si è stabilizzato attorno ad un valore della produzione di poco oltre i 60 miliardi di euro annui, andamento che sembra confermato anche dalle prime stime sul 2016.
Info: www.scuolanazionaleservizi.it