(Tratto da “Hospital & Public Health” n.4, Maggio 2009)
Negli edifici ospedalieri i servizi di pulizia e sanificazione ambientale rivestono una funzione chiave ed altamente condizionante la stessa qualità dei servizi sanitari erogati. I sistemi di verifica di questi servizi sono attualmente oggetto di attenta revisione a causa della non completa affidabilità dei modelli tradizionali di norma in uso. In questo contesto, l’ANMDO si è fatta di recente promotrice ed ispiratrice di specifiche linee guida per l’accreditamento volontario dei fornitori di servizi settoriali ed ha inoltre definito i protocolli di un innovativo sistema di controllo dei servizi di pulizia. Entrambi le iniziative sono oggetto di sperimentazione presso strutture ospedaliere del Servizio Sanitario Nazionale e si prestano oggi ad una prima analisi dei risultati finora conseguiti.
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I servizi di pulizia e sanificazione ambientale negli ospedali
I processi di pulizia e sanificazione ambientale negli ospedali rappresentano un tema di estrema attualità e richiamano sempre più spesso l’attenzione dell’opinione pubblica e dei mass-media soprattutto quando si è in presenza di infezioni correlate all’assistenza e/o di eventi di “malasanità”.
L’igiene ambientale del presidio ospedaliero svolge un ruolo sempre più importante e viene ad essere considerata un servizio ad alto impatto sulla qualità delle stesse cure. Buone pratiche di igiene in ospedale sono essenziali al fine di ridurre il rischio di contaminazione crociata che può causare la diffusione di microrganismi potenzialmente patogeni all’interno dell’ambiente ospedaliero.
La sempre più diffusa esternalizzazione (anche in Global Service) dei servizi di pulizia rende a maggior ragione ancor più indispensabile la formulazione di procedure affidabili e collaudate di esecuzione e controllo per garantire standard di servizio adeguati.
Le linee guida settoriali dell’ANMDO
In questo quadro, l’ANMDO – Associazione Nazionale Medici Direzioni Ospedaliere ha ritenuto pertanto opportuno attivare un apposito gruppo di lavoro per realizzare delle specifiche “Linee guida per l’accreditamento volontario dei fornitori di servizi di pulizia e sanificazione ospedaliera”, attraverso cui identificare i requisiti necessari per avviare un processo di miglioramento continuo della qualità del servizio di pulizia e sanificazione ospedaliera erogato nell’ambito dell’accreditamento volontario.
Le linee guida vogliono rappresentare un utile strumento per la valutazione dell’organizzazione delle imprese che erogano il servizio di pulizia ed il controllo del rispetto degli condizioni presenti nello specifico appalto tra il committente e l’assuntore.
Il modello di controllo proposto da ANMDO si avvale di un sistema di “parte terza” che prevede due tipologie di interventi:
– la qualifica iniziale e la sorveglianza periodica dell’impresa in conformità allo standard ANMDO per le buone pratiche di pulizia e sanificazione ospedaliera con la finalità di certificarne l’idoneità all’erogazione di servizi di pulizia e sanificazione ospedaliera;
– l’ispezione periodica del e/o dei cantieri che l’impresa vorrà coinvolgere nel procedimento con la finalità di verificare il rapporto cliente/fornitore rispetto ai reciproci impegni contrattuali.
La sperimentazione delle linee guida e del sistema di controllo
Dal punto di vista sperimentale, l’ANMDO ha pertanto stipulato un accordo con l’ente di certificazione CERMET che ha validato le linee guida e ha predisposto una check list di verifica presso l’organizzazione, intesa come la società che eroga servizi di pulizia e sanificazione ambientale in ambito ospedaliero.
All’inizio del 2009 sono state identificate e selezionate due imprese di servizi interessate a partecipare alla fase sperimentale per avviare l’iter di accreditamento:
– l’Operosa scarl, che attualmente è in appalto presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Policlinico S.Orsola-Malpighi” di Bologna;
– la Markas Service srl, che attualmente è in appalto presso i due presidi ospedalieri di Cittadella e Camposampiero della ULSS 15 “Alta Padovana”.
La fase sperimentale durerà un anno e le imprese partecipanti al progetto saranno oggetto di due tipi di ispezioni di parte terza effettuate dal CERMET:
– la “qualifica iniziale”, che si svolgerà nel mese di marzo al fine di verificare la capacità del fornitore di soddisfare gli obblighi contrattuali con continuità e in modo migliorativo nel tempo;
– “l’ispezione d’appalto”, al fine di verificare il rapporto fornitore/ente appaltante rispetto ai reciproci impegni contrattuali.
Secondo le linee guida ANMDO la “qualifica iniziale” dell’impresa rappresenta una verifica “di sistema” e verrà condotta a cadenza annuale presso l’organizzazione dell’impresa stessa per il rilascio e il mantenimento periodico dell’attestato di qualifica che certifica l’idoneità dell’impresa ad erogare servizi di pulizia e sanificazione ambientale in ambito ospedaliero.
Le “ispezioni d’appalto” rappresentano invece verifiche “di processo/servizio” e saranno caratterizzate da tipi di valutazione diretta e indiretta.
Le verifiche “dirette” saranno condotte a cadenza trimestrale presso il e/o i cantieri che l’impresa vorrà coinvolgere nel procedimento in conformità ai documenti di gara per il rilascio del rapporto di ispezione dell’appalto che l’ente terzo inoltrerà al fornitore e all’ente appaltante. L’obiettivo specifico di tali verifiche è:
– verificare il rispetto da parte dell’operatore delle procedure per l’esecuzione del servizio distinte per i diversi protocolli stabiliti dall’ente appaltante;
– verificare l’appropriatezza quali-quantitativa delle dotazioni in consegna al personale rispetto ai piani della qualità stabiliti;
– verificare la qualità della prestazione erogata.
I criteri di campionamento delle verifiche dirette sono rappresentati nelle Tabelle 1 e 2.
Tali criteri potranno essere modificati anche in base alle criticità che emergeranno durante la fase sperimentale che si svolgerà nel corso dell’anno 2009.
Le verifiche “di processo/servizio” indirette saranno condotte in itinere, attraverso un’azione di monitoraggio continuo sui controlli di prima parte e seconda parte e sulle azioni correttive successive messe in atto per la rimozione delle eventuali non conformità rilevate. L’obiettivo specifico di tali verifiche è:
– raccogliere i report dei controlli di prima e seconda parte effettuati ai diversi livelli;
– raccogliere i report delle indagini delle soddisfazione del cliente/committente;
– effettuare un’elaborazione statistica dei risultati dei controlli comprendendo anche i risultati dei controlli di parte terza;
– individuare le aree critiche rispetto alle quali si rendono necessarie azioni strutturate di intervento per garantire il miglioramento della qualità del servizio;
– sorvegliare sull’efficace attuazione delle azioni correttive e/o di miglioramento intraprese dall’impresa su indicazione dell’ente appaltante.
Nella figura 1 viene sintetizzato l’approccio proposto nella fase sperimentale.
Figura 1– Approccio proposto nella fase sperimentale
La sperimentazione di un nuovo sistema di controllo dei servizi di pulizia
Il gruppo di lavoro dell’ANMDO che sta predisponendo le linee guida per l’accreditamento volontario dei fornitori di servizi di pulizia e sanificazione ospedaliera ha avviato inoltre un processo di sperimentazione di un nuovo sistema di controllo delle pulizie che sfrutta il fenomeno della “bioluminescenza”, già applicato in alcuni ospedali inglesi e francesi, in alternativa agli strumenti attualmente utilizzati (“scala di Bacharach”, “bassoumetro”, valutazione de visu), che di fatto presentano numerosi svantaggi e risultano di difficile applicazione.
A questo specifico riguardo, la “scala di Bacharach”, strumento attualmente tra i più utilizzati per misurare il grado di impolveramento delle superfici, presenta una serie di inconvenienti, tra cui in particolare:
– la lettura delle tonalità di grigio delle polveri è soggettiva;
– le gradazioni di colore variano in presenza della luce che falsa il risultato;
– non vengono valutate polveri di colorazione diversa dalla scala dei grigi, come la polvere rossa che si deposita in seguito a lavori di manutenzione edilizia o polvere di colore verde che può provenire dall’utilizzo di teli chirurgici.
Il “bassoumetro” presenta invece i seguenti principali svantaggi:
– non è in grado di misurare il grado di polvere in pavimenti non lisci (con venature, vetrificati, bullonati, su moquette, ecc.);
– non consente una corretta interpretazione del valore rilevato tramite lettura delle linee di impolveramento in quanto a volte le linee si presentano non uniformi, non ben definite o incomplete;
– rileva solo la polvere e non lo sporco aderente.
In base a queste considerazioni, l’obiettivo della sperimentazione del gruppo di lavoro ANMDO è pertanto quello di poter valutare l’applicazione del “bioluminometro”, quale sistema oggettivo, semplice ed efficace da applicare nei controlli di risultato nell’ambito delle pulizie ospedaliere.
Tale sistema prevede l’utilizzo di tamponi che rilevano la presenza di molecole di adenosin trifosfato (ATP), presente in tutte le cellule animali, vegetali, batteriche, nelle muffe e nei lieviti. Il riscontro di ATP sulle superfici precedentemente sanificate rappresenta una contaminazione residua dalle unità biologiche citate in precedenza. La misurazione del livello di ATP fornisce in tempo reale indicazione del grado di pulizia delle superfici e palesa la contaminazione dovuta a carica organica che può ospitare e fornire nutrimento per la proliferazione di batteri patogeni. Elevati livelli di residui organici possono inoltre creare un biofilm protettivo nei confronti dei detergenti usati per le operazioni di pulizia. Quando l’ATP viene in contatto con il reagente luciferina/luciferasi contenuto in ogni singolo tampone si scatena una reazione che scaturisce nella emissione di luce in quantità direttamente proporzionale alla concentrazione di ATP presente sul tampone. In pochi secondi il bioluminometro misura la luce generata, indicando il livello di contaminazione. Il livello di luce misurato viene indicato da un numero, la cui unità di misura è la RLU (Unità di Luce Relativa). Maggiore è il livello di contaminazione di ATP, maggiore è la quantità di luce prodotta e maggiore è il numero (espresso in RLU) che lo strumento legge. I risultati sono pertanto quantitativi e lineari rispetto alla quantità di ATP.