A San Giovanni Lupatoto, Comune alla periferia sud di Verona, nello stabilimento di via Ca’ Nova Zampieri, è andato in porto da qualche mese il processo di unificazione di due importanti aziende della famiglia Ruffo. E’ sorto, infatti, un polo industriale d’assoluta avanguardia, che ha visto confluire nel prestigioso e trentennale marchio TMB – con un’ unica veste societaria – la “storica” Ruffo Srl, anch’essa ben nota realtà del cleaning professionale, apprezzata sia in Italia che all’estero. In via Ca’ Nova Zampieri oggi si producono (con un elegante look in cui domina decisamente il colore arancione) monospazzole ed aspiratori professionali, aspirapolvere, aspiraliquidi, lavamoquette. Il direttore generale della nuova TMB è Giampaolo Ruffo, volto noto del comparto, che in questi anni ha ricoperto vari incarichi di prestigio, comprese le presidenze di Afidamp FAB ed Afidamp Servizi. Siamo andati a fargli visita nel suo ufficio per rivolgergli alcune domande.
Parliamo, anzitutto, di questa attesa unificazione: è soddisfatto?
“Certamente, perché si è completato un importante processo d’integrazione in seno al Gruppo Comac; potremo così garantire ai nostri partner commerciali e clienti un’offerta di prodotti molto più ampia ed articolata. In questo primo anno di condivisione tra le due catene produttive siamo riusciti ad ottimizzare i vari passaggi lavorativi, riducendo i costi ed aumentando – nel contempo – la qualità delle apparecchiature. Senza dubbio, l’essere a Verona e la vicinanza con Comac comportano vantaggi tangibili che – ne sono pianamente convinto – si rafforzeranno ulteriormente col passare del tempo”.
Quali traguardi vi siete posti, in particolare?
“L’obiettivo fondamentale è quello di sempre: garantire ai nostri clienti un ottimo livello di servizio, qualità e competitività dei nostri prodotti. Il tutto puntando su vari fattori strategici: la ricerca, l’innovazione, l’aggiornamento dei prodotti, lo sviluppo di nuove tecnologie. Questi elementi, infatti, anche in tempo di crisi economica, rappresentano la chiave di volta per guardare fiduciosamente al futuro. Certo, la fase che stiamo vivendo, è assai delicata e scoraggiante, ma siamo pianamente convinti nella forza dei nostri mezzi e nella validità dei prodotti che offriamo al mercato”.
A proposito di mercato: in Italia siamo in recessione e non si vedono concreti spiragli di uscita dal tunnel. Lei che ne pensa?
In effetti, qui da noi è calma piatta anche per il nostro settore, che sta veramente facendo i salti mortali per resistere e sopravvivere alle ben note mille difficoltà, sulle quali non vale nemmeno la pena di tornare. Per fortuna, tengono ancora abbastanza bene le esportazioni verso i quattro Paesi del Bric , vale a dire il Brasile, la Russia, l’India e la Cina. Qui il nostro marchio è particolarmente ricercato, anche grazie all’ottimo lavoro svolto dai concessionari del Gruppo Comac, pienamente operativi nelle varie aree. Al riguardo, mi preme sottolineare specialmente i positivi risultati conseguiti sul territorio brasiliano. Aggiungo, peraltro, che in questi Stati spesso ci sono dei dazi molto severi che in Italia farebbero gridare – come minimo – al protezionismo. Per esempio il Brasile adotta una sopratassa de 33% del valore del prodotto su quanto viene fabbricato per il 75% delle componenti fuori dal Paese, ovvero sugli importati. Inutile nascondere che dazi come questi fanno soffrire noi italiani perché realizziamo cose ad alto valore aggiunto, che non possono competere con il prezzo di quanto realizzato a livello locale, sopratutto se i nostri prodotti vengono maggiorati d’un terzo del prezzo. Il mercato dei Bric é davvero immenso, ma entrarci e restarci traendone i dovuti profitti non é affatto facile: richiede sforzi ed investimenti commerciali di notevole portata”.
Quale ritiene debba essere la strada da seguire nei prossimi mesi, per concretizzare al meglio la vostra mission aziendale?
“Oltre a tutti gli aspetti già citati precedentemente, direi che il rapporto qualità-prezzo del prodotto sta assumendo un peso sempre più decisivo: perciò, l’intera gamma degli aspiratori e delle monospazzole che recano il marchio TMB rispondono perfettamente a questo fondamentale requisito. Sappiamo che il percorso sarà ancora in salita: dovremo impegnarci con molta umiltà e coraggio per affrontare una sfida produttiva che, di anno in anno, diverrà senz’altro sempre più difficile e complessa. Sul piano economico, finora il fatturato del 2012 è stato comunque confortante ed abbiamo recuperato anche i mesi in cui le vendite hanno dato i maggiori segnali di stanchezza. Sono convinto, senza cedere ad un immotivato entusiasmo, che la nostra capacità di praticare il gioco di squadra sarà preziosa al fine di conseguire i risultati che ci siamo prefissati anche nella parte finale dell’anno”.