Dopo un lungo periodo di incubazione, i primi 6 mesi del 2011 hanno visto numerose imprese di pulizia chiudere contratti per la pulizia periodica dei pannelli fotovoltaici. Un settore, quello della pulizia dei pannelli fotovoltaici, che dà già lavoro a molte persone, incrementa fatturati e margini delle imprese di pulizia ed ha di fronte a se delle enormi potenzialità di sviluppo. Unger con il proprio know-how e l’esperienza pluriennale nei mercati esteri insieme ai propri rivenditori è al fianco delle imprese che si lanciano in questo nuovissimo ed interessantissimo settore. Ecco 3 delle cose da NON FARE:
1) NON CAMMINARE SUI PANNELLI: appoggiare il piede sul punto sbagliato può provocare la rottura del pannello e la sua sostituzione può costare fino a 600 euro. La rottura dei pannelli è molto più comune di quanto si creda. Per questo si consiglia di lavorare in sicurezza ancorati alla linea vita e di utilizzare le aste ultraleggere Carbontec
2) NON USARE ACQUA DI RETE: casi reali hanno dimostrato come l’utilizzo prolungato di acqua di rete per pulire i pannelli lasci sul pannello uno strato di calcare che non è più possibile togliere se non con prodotti acidi che non vengono comunque consigliati dai produttori. Unger consiglia l’uso di acqua pura (osmotizzata o deionizzata).
3) NON TEMPOREGGIARE: gli installatori di pannelli fotovoltaici sono molto interessati a completare la loro offerta con la pulizia dei pannelli e sono quindi i primi concorrenti delle imprese di pulizia. Dove non fosse possibile concludere i contratti con i proprietari degli impianti, è consigliabile fare degli accordi con gli installatori stessi.