E’ quanto afferma Francesco Pasquini, Chief Sales and Marketing Officer di Lucart che ha assunto di recente la Vicepresidenza di AFIDAMP. Gli abbiamo domandato del complesso scenario economico che l’industria sta attraversando dettato dalla situazione internazionale e dallo straordinario aumento delle materie prime. Ecco cosa ci ha risposto.
dalla Redazione
Dall’inizio della guerra in Ucraina lo scenario economico internazionale, che era in fase di ripresa dopo due anni di pandemia, è tornato nuovamente critico in particolare per l’enorme aumento dei costi dell’energia e delle materie prime e per l’instabilità dei mercati. Come sta affrontando la sua azienda questa difficile situazione?
Il conflitto in Ucraina si è andato a sommare ad una situazione già straordinariamente surriscaldata circa il prezzo di molte materie prime, portando alla ribalta in maniera inequivocabile le debolezze del sistema produttivo europeo in termini di eccessiva dipendenza da fonti “critiche”. Già da anni Lucart si è impegnata in un percorso virtuoso che combina assieme da una parte l’aumento dell’efficienza energetica delle nostre produzioni e dall’altra l’introduzione nel nostro mix energetico complessivo di una sempre più elevata quota di energia da fonti rinnovabili. La principale risposta alla crisi attuale per Lucart risiede proprio nel continuare con ancor maggior determinazione su questa strada: un esempio in tal senso è il recente accordo con Enel-X per l’installazione di un grande impianto fotovoltaico nello stabilimento di Diecimo, in provincia di Lucca, che genererà oltre 3 GWh l’anno di energia verde riconfermando l’impegno dell’azienda nella riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera per ulteriori 1.160 tonnellate l’anno.
Come crede che il mercato potrà reagire agli indifferibili aumenti dei prezzi ai quali tutta l’industria è costretta a ricorrere?
Sono momenti sicuramente difficili per tutta la filiera. La tensione è alta e i margini sono straordinariamente compressi per tutti. I prezzi dei prodotti sul mercato hanno una velocità di adattamento ben più lenta rispetto alle commodity (comprese quelle energetiche) e questo è normale. Ciò che invece non è stato normale in questi mesi è stato il mix fra l’entità in valore assoluto degli aumenti di prezzo dei fattori produttivi, e la rapidità con la quale questi aumenti sono avvenuti. Purtroppo, nel breve termine, l’unico modo per continuare ad operare è stringere ulteriormente la cinghia dei margini da un lato (se ancora c’è possibilità) e portare avanti i necessari aumenti di prezzo al mercato dall’altro. Questo vale per l’industria, come per la distribuzione. Sono momenti eccezionali, che però sanciscono un cambio di fase storica.
Cosa pensa del fenomeno così detto “Shrinkflation”, cioè la riduzione del contenuto dei prodotti mantenendo invariato il prezzo, che alcune aziende stanno adottando per rimanere competitive sul mercato?
La shrinkflation, forse prima chiamata in altri modi, è sempre esistita, anche ben prima di questa crisi. Essa rientra stabilmente nelle strategie competitive di aziende che non hanno particolari punti di forza nella loro offerta. La shrikflation, soprattutto se sistematica, è un fenomeno estremamente dannoso, che mina sia il rapporto di fiducia con il cliente, sia il percepito stesso di un’intera categoria, portando ad un depauperamento del prodotto e del servizio, in un gioco al ribasso che alla fine non soddisfa nessuno: né il produttore, né il distributore, né il cliente finale.
L’impegno del Gruppo Lucart per un’innovazione sostenibile nella realizzazione dei suoi prodotti è sempre stata una componente sostanziale, anche della sua comunicazione. Come ritiene che questo elemento competitivo possa essere utile in questo difficile contesto?
Oggi come non mai l’innovazione verso soluzioni sostenibili è sempre più richiesta dal mercato. Se da un lato il macro-trend della sostenibilità ha ormai intrapreso un cammino irreversibile, dall’altro la domanda si è sofisticata richiedendo soluzioni non banali e soprattutto estremamente coerenti con la credibilità di chi le propone. In questo Lucart, da sempre pioniera della sostenibilità nel settore, si ritrova in una solida posizione di vantaggio, che nemmeno le turbolenze del contesto odierno possono scalfire; ciò nonostante, poiché siamo consapevoli che nulla va mai dato per scontato, stiamo continuando a lavorare assiduamente per aggiungere nuovi capitoli al futuro della sostenibilità, in piena coerenza con la nostra mission aziendale”. Anche perché molto altro, sul terreno della sostenibilità, abbiamo in serbo per il prossimo futuro.
La sua presenza in AFIDAMP è sempre stata molto attiva: quali progetti sono in campo per il prossimo futuro?
Tutto il Consiglio Direttivo e la Direzione di Afidamp sono impegnati in questi anni di transizione al rafforzamento dell’Associazione. La fusione con AfidampCOM e la partnership con ISSA si muovono in questa direzione, per creare un’Associazione più rappresentativa e al tempo stesso più attiva nel promuovere gli interessi degli associati presso enti e istituzioni. Anche dalla pandemia, tragedia che tutti avremo voluto evitare, Afidamp è uscita rafforzata, con un ruolo centrale all’interno del settore della pulizia professionale, che sempre di più le viene riconosciuto dall’intera filiera. La strada è tracciata e nel futuro continueremo tutti assieme a lavorare in questa direzione.