Si è svolto a Roma, lo scorso 11 luglio, presso la Sala Capranichetta” dell’Hotel Nazionale (Piazza di Montecitorio), il Convegno: Shopper – La Legge c’è! Adesso chiarezza, promosso dalla Fondazione Santa Chiara per lo Studio del Diritto e dell’Economia dell’Ambiente in collaborazione con il Consorzio PolieCo e l’Associazione Assobioplastiche.
In apertura dei lavori, ampio spazio è stato dedicato alla lettura di un messaggio della Dott.ssa Claudia Salvestrini, Segretario Generale della Fondazione Santa Chiara e successivamente, lo stesso Presidente PolieCo, Enrico Bobbio ha voluto ricordare come: “con oggi intendiamo chiudere un ciclo di incontri sulla tematica della produzione e commercializzazione dei sacchi per asporto merci biocompostabili iniziato già nel 2007 e proseguito lo scorso anno all’indomani della accelerazione del Governo sul divieto di commercializzazione dei sacchi non biocompostabili”.
Ricordando come la mission del Consorzio, al di là della semplice attività di monitoraggio e controllo sui flussi di materiali di propria competenza sia quella di promuovere la cultura della legalità e dell’etica fra i propri associati, il Presidente Bobbio ha poi accennato alla recente crisi dei consumi e dei prodotti ed alla necessità di non creare ostacoli alla pratica del riciclo ed alla sperimentazione dei biopolimeri: “cosa che, se adeguatamente ed intelligentemente supportata, può, in Italia, far tornare ai livelli di un tempo tutto il glorioso comparto della chimica, rinnovandolo, però, secondo le nuove istanze di un ambientalismo attento e responsabile”.
A tentare una prima riflessione sulla interpretazione della norma cogente in materia (Legge 24 marzo 2012, n. 28 – “conversione in legge con modificazioni, del Decreto Legge 25 gennaio 2012 n. 2, recante: misure straordinarie e urgenti in materia ambientale) è stato l’On. Francesco Paolo Sisto, Vicepresidente della Giunta per le Autorizzazioni a Procedere; II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati; Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali anche straniere; Comitato Parlamentare per i Procedimenti di accusa, il quale, nel sottolineare la bontà dei presupposti che hanno mosso il Legislatore nazionale a redigere tale norma, non ha potuto non rimarcare le zone d’ombra che essa contiene, soprattutto il differimento della sanzione amministrativa al 2014 che ha ingenerato una sorta di “tana libera tutti” in molti operatori.
Il Professor Franco Silvano Toni di Cigoli – Università degli Studi di Padova; Institute of Advanced Legal Studies – IALS (University of London), come da collaudata esperienza anche all’interno del già Centro Studi PolieCo, ha evidenziato tali zone d’ombra ricordando come il Diritto nazionale, tanto più quello che riguarda l’ambiente, sia sottoposto (con tutto ciò che ne consegue in termini di applicazione e disapplicazione) a quello europeo.
Ad introdurre la necessità di un controllo sulla filiera della produzione dei sacchi per asporto merci, anche per garantire la sicurezza dei cittadini circa la bontà del materiale rigenerato di partenza è stato
l’On. Gianni Fava Presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale; membro della X Commissione (attività produttive, commercio e turismo) della Camera dei Deputati che, tra l’altro, ha colto l’occasione per riaffermare la bontà dell’impianto normativo italiano in materia di contraffazione, tanto più in un momento in cui la crisi economica ingenera flussi di materiali poco sicuri e appetibili sul mercato a causa dei loro minori costi.
Tematica, questa che si sposa perfettamente a quella relativa ai controlli ed al ruolo dell’Agenzia delle Dogane, che è stata al centro dell’intervento dell’On. Cosimo Ventucci – Vice Presidente VI Commissione (Finanze) Camera dei Deputati.
Ricordando come l’obiettivo della sostenibilità ambientale sia un traguardo per tutti l’On. Angelo Alessandri – Presidente VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati ha ricordato come dall’UE non siano arrivati divieti alla commercializzazione di shoppers in plastica, bensì stimoli alla loro disincentivazione. “Sugli shoppers, la scelta che abbiamo fatto sul Paese si chiama Porto Torres”, ha dichiarato ricordando l’importanza strategia della riconversione dell’ex polo chimico della cittadina sarda in un progetto di riqualificazione ambientale e produttiva attraverso l’utilizzo delle bioplastiche e della chimica verde.
Tuttavia, ha proseguito: “il tempo stringe e dobbiamo lavorare per produrre al più breve il Decreto attuativo che dia compimento alla Legge del settore”.
Ad esprimere apprezzamento per il lavoro sulla promozione di etica e legalità nel comparto della produzione e del riciclo delle materie plastiche è stato anche l’On. Ermete Realacci – Membro della VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici che, a partire dall’analisi di quanto accaduto negli ultimi anni nel settore della carta da macero, ha sottolineato l’ingente quantità di materiali plastici da riciclo che prendono la via dell’Asia sottraendo materiali preziosi all’industria virtuosa italiana; un fatto, questo, che “avrà enormi riflessi nell’industria del Bel Paese, nel quale, nel prossimo futuro, solo chi saprà produrre con minor energia e minor spreco di materiali e risorse risulterà vincente”.
Sempre sul fronte del Legislatore, l’ultimo intervento è stato quello affidato al Senatore Francesco Ferrante – Membro XIII Commissione permanente Ambiente, Territorio, Beni ambientali del Senato della Repubblica; membro Commissione parlamentare d’inchiesta sull’esposizione a possibili fattori patogeni, con particolare riferimento all’uso dell’uranio impoverito , il quale ha ricordato che lo spirito della Legge era quello di “di fare una norma in grado di salvaguardare gli interessi ambientali e i legittimi interessi delle imprese che, dal conto loro, devono
pure essere aperte alle innovazioni”.
La seconda parte della giornata di lavoro, dopo un inciso dell’Ing. Andrea Pugliese, consulente PolieCo che ha presentato i presupposti ed i primi risultati del marchio di qualità ambientale volontario del PolieCo “Km 0”, è stata dedicata a dar voce agli operatori e ai rappresentanti dellla GDO, grazie agli interventi di Marco Versari – Presidente Assobioplastiche; Simona Porchietto – Presidente del Gruppo API.BAGS; Walter Regis Direttore ASSORIMAP ed ai contributi di Armido Marana – AD di Fabbrica Pinze Schio; Paolo Arcelli – Responsabile della Divisione Business Insight Plastic Consult Srl; Giancarlo Gamberini – CNA Produzioni; Maurizio Zucchi – Responsabile Qualità – COOP Italia; Luca Giordani – Ufficio Prodotto Marchio Sigma.
Nel trarre le conclusioni della giornata, il Presidente Bobbio ha dichiarato che: “Non credo che le tematiche di cui abbiamo discusso stamane possano trovare una loro risoluzione hic et nunc, tuttavia, come consorzio, siamo e saremo sempre in prima linea per cercare di favorire una soluzione e garantire altresì la sopravvivenza delle aziende che vediamo impegnarsi quotidianamente e responsabilmente nella difesa dell’ambiente e non dei soli rispettivi bilanci”.
“Forse – ha poi concluso – sarebbe il caso che, assieme agli amici della GDO, si cominci ad approfondire seriamente il problema dei costi ambientali e sul portafogli dei consumatori delle enormi quantità di imballaggi che si usano nella grande distribuzione”.