Scende dell’1% il valore della produzione nazionale dei rifiuti urbani in Italia, arrivando tra il 2008 e il 2009 a 32,1 milioni di tonnellate. In calo anche il valore pro capite (circa l’1,6% in meno): ogni abitante ha prodotto circa 9 kg in meno all’anno, per un valore complessivo di circa 532 kg per abitante. Lo riferisce il rapporto 2011 sui rifiuti urbani pubblicato, a luglio 2011, dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). In aumento la raccolta differenziata con il Nord che, con il 48%, raggiunge quasi l’obiettivo del 50%, ma con il Centro e il Sud che, anche se in crescita, rimangono lontani dall’obiettivo (rispettivamente con il 24,9% e il 19,1%). Particolarmente interessanti i dati di Sardegna e Campania: la prima registra valori positivi raggiungendo il 42,5% di raccolta, la seconda (anche se con ancora solo il 29,3%) è la Regione del Sud a registrare la crescita più significativa. Tra le grandi città (più di 150 mila abitanti), Reggio Emilia raccoglie e differenzia la percentuale maggiore di rifiuti con il 49,9%, per la prima volta Roma e Genova oltrepassano la soglia del 20% e Napoli, con 18,3%, registra quasi il 10% in più rispetto al 2008. Riguardo alle discariche, l’Italia (al 40,6%) è ancora oltre la media europea del 38%. In aumento i costi di gestione: nel 2008 ogni persona ha speso 138,22 euro per la gestione dei rifiuti urbani, mediamente il 5,1% in più rispetto al 2007.