I cassonetti intelligenti per raccogliere in maniera differenziata i RAEE, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, fanno finalmente la loro comparsa nelle strade di Bologna e di altre città dell’Emilia-Romagna. Entra infatti nel vivo il progetto sperimentale Identis Weee, sostenuto dall’Unione Europea e portato avanti dal Gruppo Hera, da Ecolight – consorzio nazionale per la gestione dei rifiuti elettronici, delle pile e degli accumulatori a fine vita – e dalla fondazione spagnola Ecolum.
L’obiettivo è raddoppiare la raccolta di materiali come cellulari, lampadine, giocattoli elettronici, tv, elettrodomestici, che hanno un impatto ambientale notevole e contengono materiali preziosi (come, ad esempio, ferro, alluminio, vetro, tungsteno, palladio, ecc.) che si possono recuperare e riutilizzare. Inoltre, si punta a renderli tracciabili: i nuovi contenitori hi-tech, unici in Europa, si apriranno con tessere magnetiche di uso comune (come la tessera sanitaria) e card Hera in distribuzione alle 19mila famiglie che partecipano alla distribuzione, in modo da controllare e seguire il corretto smaltimento dei RAEE.
Questi obiettivi sono quelli contenuti nella recente direttiva Ue sui RAEE che, in sostanza, Identis Weee anticipa in Emilia-Romagna, in attesa del suo recepimento a livello nazionale. Il progetto vale circa 3 milioni e mezzo di euro, di cui il 50% sostenuto dall’Unione Europea e il restante dalla multiutility e dagli altri partner.
Il recupero dei rifiuti elettronici: fa bene all’ambiente e combatte l’export illegale
La cosiddetta e-waste, la spazzatura elettronica, è in aumento in tutto il mondo, vista la rapidità con cui la tecnologia si aggiorna. Il rischio, oltre all’immissione nell’ambiente di materiali pericolosi per la salute e per il pianeta, è il diffondersi di pratiche di smaltimento illegale. Quelle contenute nei RAEE, infatti, sono materie prime preziose che possono essere riutilizzate nei cicli produttivi. Secondo dati recenti dell’Unep (il programma per l’ambiente dell’Onu), nel mondo si producono 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici all’anno e solo il 10% di questi viene riciclato. Nella sola Ue, nonostante una legislazione avanzata, si stima che ben il 75% dei rifiuti elettronici europei (8 milioni di tonnellate l’anno), sia esportato illegalmente verso i paesi in via di sviluppo come la Cina o nazioni africane, dove la normativa è più blanda e l’attenzione per l’ambiente e la salute meno forte. Progetti come quello di Identis Weee (la cui dicitura ufficiale è PROGETTO LIFE+ “IDENTIS WEEE” LIFE10 ENV/IT/393) permettono la tracciabilità dell’intero ciclo di vita di queste apparecchiature, proprio per impedirne la dispersione nell’ambiente e monitorarne il corretto smaltimento.
Nel 2012 raccolte In Italia 240mila tonnellate di RAEE
Solo nel 2012, secondo i dati del Centro di Coordinamento Raee, in Italia sono stati raccolte circa 240mila tonnellate di rifiuti elettronici, almeno 4 kg all’anno pro capite. Ora il progetto Identis Weee offre ai cittadini di alcuni comuni emiliano-romagnoli (terza regione in Italia per raccolta, con oltre 23mila tonnellate l’anno scorso) una possibilità unica in Europa: incrementare, con poca fatica, il recupero di tanta materia prima.
I contenitori stradali per i piccoli elettrodomestici (RAEEpoint)
Il progetto prevede diverse tipologie di contenitori, prototipi altamente innovatici realizzati dalla ditta Id&a di Brescia sotto la supervisione di Hera. Quelli stradali, di color bordeaux, sono pensati solo per i piccoli elettrodomestici. Saranno posizionati in due quartieri di Bologna nel comune limitrofo di Castenaso (coinvolgendo in totale 13mila cittadini), a Ravenna e a Lugo (6mila), accanto a quelli della raccolta differenziata di carta, plastica o vetro.
Maggiori informazioni sono disponibili su www.rifiutielettronici.com.