Danilo Bonato, neopresidente del Centro di Coordinamento RAEE: “Entro la fine del 2010 sarà raggiunta la soglia europea dei 4 kg per abitante, ancora a rilento il ritiro ‘uno contro uno’”
Entro la fine del 2010 la quantità di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) avviati al corretto trattamento raggiungerà in Italia i 4 chilogrammi a persona, un obiettivo fondamentale, visto che rappresenta il primo traguardo definito dalla normativa europea. Questo risultato è, di fatto, un raddoppio delle quantità che venivano raccolte solo due anni fa, prima dell’entrata in vigore del nuovo sistema nazionale, in cui il Centro di Coordinamento ha un ruolo primario.
I numeri del riciclo
E’ proprio con la forza di questo e di altri importanti risultati che il CdC RAEE si è presentato quest’anno alla quattordicesima edizione di Ecomondo, la Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile, che si è svolta a Rimini dal 3 al 6 novembre. Oltre al dato dei 4 chilogrammi pro capite assicurati ad un corretto riciclo, il CdC RAEE da gennaio a settembre 2010 vanta infatti al proprio attivo una raccolta complessiva di rifiuti che ha raggiunto circa le 178mila tonnellate con un +29% rispetto allo stesso periodo del 2009. In nove mesi il numero dei ritiri è cresciuto fino a quota 103.618. Ritiri che hanno fatto registrare anche una maggiore puntualità che è stata dell’ordine del 97,76%. Rimane ancora un certo squilibrio tra le diverse Regioni d’Italia con l’area Nord che registra risultati lusinghieri mentre il Sud ha ancora ampi margini di miglioramento.
Potenziare la raccolta
La Fiera di Ecomondo è anche l’occasione per il neo presidente del CdC RAEE Danilo Bonato per fare il punto sul sistema della raccolta: “Se da un lato i risultati di quest’anno sono ancora una volta soddisfacenti – spiega Bonato – non possiamo però non rilevare una serie di difficoltà normative ed operative sul fronte del cosiddetto ritiro ‘uno contro uno’ ossia il sistema previsto dal Decreto Ministeriale n. 65 del 2010, che anche in Italia consente ai consumatori di consegnare gratuitamente un vecchio elettrodomestico al momento dell’acquisto di uno nuovo della stessa tipologia ed obbliga il commerciante al ritiro e al suo conferimento presso i Centri di Raccolta”.
I problemi da risolvere
“Subito dopo l’entrata in vigore del Decreto in giugno – prosegue Bonato – abbiamo evidenziato al Ministero dell’Ambiente una serie di problematiche inerenti la nuova norma, che si riflettono sulla operatività del servizio in carico ai distributori e ai gestori dei Centri di Raccolta. Da allora stiamo ancora attendendo i provvedimenti atti a risolverle”.
Si tratta di lacune che a cascata determinano tutta una serie di altre inefficienze. “In particolare – dice sempre Bonato – riscontriamo per il momento forti preoccupazioni da parte dei Comuni ad aprire le porte dei Centri di Raccolta ai commercianti. Si tratta di una situazione paradossale dato che in caso di raggiungimento di determinati obiettivi, i Centri di Raccolta possono ottenere un premio di efficienza maggiorato”.
Il ruolo dei rivenditori
Ulteriori rallentamenti ad un più virtuoso sistema di raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici arrivano poi da un altro fronte strategico. “Non si può non rilevare – dice infatti Bonato – il fatto che anche i distributori e i rivenditori finali per il momento siano ancora poco sensibili all’argomento e sono ancora troppo poche le aziende del settore che hanno adottato le procedure previste dagli accordi sottoscritti dalle rispettive associazioni di categoria. Da queste ci aspettiamo però un maggiore impegno nel sensibilizzare i propri associati”.
Gli impegni del futuro
“La possibilità di raggiungere i risultati degli altri principali paesi europei nella gestione dei RAEE è alla nostra portata – continua Bonato – ma non possiamo perdere l’opportunità di rendere più efficace il sistema attraverso il buon funzionamento del ritiro ‘uno contro uno’. Da parte sua il CdC RAEE continuerà ad assicurare il proprio supporto e a mettere a disposizione le proprie competenze per migliorare il sistema, sia da un punto di vista della qualità ambientale sia per quanto riguarda i risultati di raccolta. E’ essenziale togliere i rifiuti elettrici ed elettronici dalle strade e dalle discariche abusive e ci auguriamo – conclude Bonato – che tutti i soggetti coinvolti contribuiscano alla soluzione dei problemi ancora aperti”.