È possibile trovare oggetti d’arredo, strumenti musicali, installazioni e quadri. Tutte opere che hanno una caratteristica in comune: sono state realizzate con l’utilizzo di rifiuti. Il Museo del Riciclo (www.museodelriciclo.it), che è stato lanciato nel febbraio 2010 da Ecolight, in due anni ha raggiunto e superato i due milioni di pagine viste, raccogliendo sempre più consensi e registrando un crescendo di interesse tra artisti, appassionati d’arte, persone attente all’ambiente o semplici curiosi. «Abbiamo assistito ad un trend di costante crescita, segno che l’attenzione al mondo dei rifiuti e del riciclo è in continuo aumento», osserva Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, consorzio per la gestione dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), delle pile e degli accumulatori.
«Pur essendo un museo solamente virtuale, museodelriciclo.it è la dimostrazione concreta di come ciò che consideriamo rifiuto non è materiale da buttare, ma può rinascere a nuova vita», continua Dezio. «Il Museo del Riciclo è la testimonianza di come il recupero dei rifiuti può portare ad un valore aggiunto: troviamo molti esempi di come anche delle schede madri di computer possono essere trasformate in colorate lampade; non bisogna dimenticare però che i circuiti stampati, così come i piccoli e grandi elettrodomestici, i televisori e le lampadine a risparmio energetico non solamente danno origine a importanti materie prime seconde che possono essere impiegate nei ciclo di produzione di nuovi oggetti, ma anche permettono un consistente risparmio in termini di consumo energetico e minor inquinamento».
Prosegue il direttore generale di Ecolight: «Alla creatività non c’è limite come dimostrano le oltre 300 opere, firmate da più di cinquanta artisti, ospitate finora sul portale del Museo». Dall’arte fatta con il riciclo al riciclo capace di diventare arte, il passo è breve. «Attraverso il Museo vediamo l’arte creata riciclando i rifiuti; ma siamo convinti che il riciclo, in quanto “buona pratica”, sia una forma d’arte capace di insegnare a rispettare maggiormente l’ambiente», conclude Dezio.