Tv, frigoriferi, refrigeratori per bottiglie di vino, forni elettrici e condizionatori. Su 2522 prodotti esaminati, 1991 nei negozi fisici e 531 in quelli online, uno su tre viene venduto senza etichetta o con l’etichetta fuori posto o scorretta mettendo così in difficoltà il consumatore. È quanto emerge da “Etichetta furbetta”, l’indagine realizzata da Legambiente, in collaborazione con Movimento Difesa del Cittadino, per verificare la corretta applicazione delle etichette energetiche in Italia. La ricerca, presentata il 23 giugno scorso a Roma presso la sede del CNEL-Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, si inserisce nel progetto pilota Marketwatch che unisce sedici realtà della società civile che vanno ad affiancare le istituzioni nel settore del controllo di mercato a livello europeo nel campo delle etichette energetiche. L’obiettivo è quello di monitorare la corretta applicazione della direttiva sull’etichetta energetica nei negozi online e fisici sia le dichiarazioni dei produttori e la veridicità delle etichette dei prodotti.
“Dalla ricerca – spiega Davide Sabbadin, responsabile in Italia del progetto MarketWatch – emerge un quadro non completamente soddisfacente dell’applicazione della normativa europea, in particolar modo nel mondo del trading online. Per questo crediamo che sia fondamentale la formazione dei professionisti del settore per colmare quel gap cognitivo che il cittadino può avere davanti all’etichetta energetica. In particolare rimane quasi completamente inapplicato, per ora, l’obbligo di consegna della scheda tecnica a richiesta del consumatore nei punti vendita esaminati, un preciso requisito della normativa Ecodesign. E a nulla vale l’introduzione delle nuove tecnologie: in un paio di casi, anche di fronte alla possibilità di scaricare con smartphone delle informazione aggiuntive in tempo reale tramite Qrcode presenti sul prodotto, la scheda tecnica non era presente tra le informazioni disponibili, che si limitavano ad informazioni di carattere commerciale e prestazionale.
La ricerca – Sono stati analizzati 5 tipi di prodotto (tv, frigoriferi, refrigeratori per il vino, forni elettrici e condizionatori) e quattro tipi di negozi: le grandi superfici di vendita di mobili, ipermercati con un corner per gli elettrodomestici, grandi superfici specializzate e online stores. Dalla ricerca è emerso che su un totale di 2522 prodotti il 30% dei prodotti presi in esame nei negozi fisici non è etichettato correttamente. Più grave la situazione per i negozi online dove soltanto il 10% dei prodotti – o poco più – riporta le informazioni energetiche in maniera esaustiva e corretta. Frigoriferi, freezer, forni elettrici risultano essere i prodotti venduti quasi sistematicamente con l’etichetta, mentre televisioni, cantinette e condizionatori sono invece quelli hanno un livello di etichettamento molto inferiore e ciò dipende dal punto di vendita. (vedi tabella sotto). Le cantinette sono state scelte perché legate a un prodotto iconico per l’Italia come il vino, e per avere nel paniere anche un prodotto che si riferisce a un consumo non strettamente domestico. Il condizionatore vanta, invece, il maggiore trend di diffusione degli ultimi anni, responsabile, infatti, dei picchi di consumo estivi (che corrispondo anche ai picchi di consumo massimi annuali).
La seguente tabella indica la percentuale di prodotti in vario modo non conformi,
differenziata per categoria e per canale di vendita.
TV | Frigo/freezer | Condizionatori | Forni elettrici | Cantinette | |
Negozi | 42% | 10% | 53% | 29% | 28% |
Online | 76% | 85% | 99% | 91% | 95% |
Per quanto riguarda invece le tipologie di non conformità riscontrate, dalla ricerca emerge che le principali non conformità delle vendite nei negozi riguardano più che altro il mal posizionamento dell’etichetta, spesso collocata in angoli ciechi o a più di due metri di altezza rendendo difficile o delle volte impossibile la lettura. È poi possibile imbattersi in etichette fotocopiate, scritte a mano o al computer dal personale del negozio. Invece altre etichette, anziché esplicare i contenuti, confondono il consumatore. Per quanto riguarda i negozi online, le irregolarità che emergono dalla ricerca sono differenti essendo diverse le modalità di comunicare il contenuto delle etichette. Nei negozi online, dove è maggiore la quantità di prodotti privi di etichetta rispetto a quelli fisici, si riscontra però una frequente dispersione delle informazioni di base in più pagine, con alcune informazioni disponibili subito a fianco dell’immagine del prodotto, altre reperibili nella stessa pagina ma più in basso, altre reperibili con un click in una scheda tecnica, altre ancora in una
scheda “caratteristiche”. Altre volte invece si riscontrano casi di informazioni limitate, come ad esempio la sola classe energetica, ma senza il consumo annuale, oppure prive del dato sul rumore, laddove previsto, o dei coefficienti prestazionali (SCOP/SEER) per i condizionatori.