Il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dell’Istruzione hanno deciso di rendere obbligatorio l’insegnamento dell’educazione ambientale nelle scuole italiane, dalla materna al secondo anno delle scuole superiori, a partire dal prossimo anno. I temi affrontati nella disciplina saranno la tutela del territorio e del mare, il riciclo dei rifiuti, la biodiversità e l’alimentazione sostenibile. All’inizio i temi ambientali saranno trattati nelle ore d’insegnamento di altre materie come geografia, scienza e arte, fino a quando non verrà istituita come materia strutturale del percorso scolastico.
Precedenti tentativi di introdurre l’educazione ambientale come materia di studio nelle scuole erano già falliti nel dicembre del 2008, quando il provvedimento fu inserito sotto forma di emendamento al decreto-rifiuti, e lo scorso anno, quando una proposta di legge non venne approvata malgrado il sostegno ottenuto da diversi schieramenti politici.
“Insegnare ai bambini a porsi correttamente nei confronti dell’ambiente che li circonda è il nobile obiettivo che avvicina il Ministero dell’Ambiente alla Fipsas (Federazione italiana di pesca sportiva). Pochi giorni infatti mi separano dalla presentazione assieme al Miur di un progetto molto importante che avrà una grande ricaduta su tutto il Paese.”È quanto ha detto a margine di un incontro al Coni il sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani, che prosegue, “credo che comminare sanzioni, contemplare reati in ambito ambientale sia doveroso ma non sia sufficiente: è necessario intervenire con una politica di grande respiro, a lungo termine altrimenti il patrimonio che abbiamo a disposizione oggi non ci sarà più domani. Ecco allora entrare in campo l’Educazione ambientale come strumento imprescindibile da cui partire per far capire l’importanza di alcune scelte”. Le linee guida del progetto sarebbero pronte e contenute in un faldone da circa 150 pagine, frutto del lavoro coordinato tra il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dell’Istruzione.