(Tratto da “Hospital & Public Health” n.2, Maggio-Agosto 2009)
Capita spesso di dover valutare quanto un intervento, volto alla ottimizzazione delle risorse primarie, incida effettivamente sul bilancio energetico di un Ospedale. Anche un semplice confronto energetico fra strutture sanitarie, non risulta poi così semplice.
L’obiettivo del presente lavoro è suggerire proposte che permettano tali analisi, tenendo in considerazione che l’ospedale è una struttura dinamica e che l’utilizzo dei soli metri quadrati e del numero dei posti letto non risulta appropriato
Sommario
La necessità di identificare indici energetici utilizzabili per una struttura ospedaliera che viene a sua volta trattata come fosse una “macchina” e valutata per il proprio rendimento dato da consumi su prestazioni erogate ai cittadini.
Questo considerando quali generatori di consumi il numero dei dipendenti coinvolti nei processi aziendali.
Proposta di una nuovo metodo per valutare il rendimento energetico di un Ospedale
Introduzione
Verificare il consumo di un vettura è una delle prime cose che valutiamo all’atto dell’acquisto: è un’operazione semplice che ci consente tuttavia di avere un ulteriore parametro sul quale basarci per la scelta.
Analoga cosa viene fatta anche se in misura minore per gli elettrodomestici suddividendoli per fasce di consumo e efficienza sistema. Questo meccanismo viene utilizzato anche a livello di singole abitazioni riportando l’energia consumata per metro quadrato.
Per coloro i quali volessero/dovessero effettuare analoga considerazione su una struttura particolarmente energivora, come un Ospedale, la valutazione diverrebbe molto più complicata, se non altro per la varietà e l’effettiva complessità delle attività svolte in un ambiente così particolare.
Procedere per analogia con quanto si farebbe per una abitazione, il cui scopo principale è offrire un riparo confortevole, potrebbe forviare la valutazione. Inoltre probabilmente non ha molto senso considerare quanto consuma un ospedale al metro quadrato o a metro cubo, ed anche i tentativi di legare una quantificazione energetica al numero dei posti letto non ha una grande rilevanza; basti pensare a un Ospedale che fornisce un elevato numero di prestazioni ambulatoriali pur avendo pochi posti di degenza.
Da queste considerazioni nasce la necessità di trovare e condividere un metodo per valutare il “rendimento energetico“ di un Ospedale, senza entrare in complicati metodi che renderebbero in termini pratici inutilizzabile l’analisi.
La necessità
Benché le nostre strutture si dotino ogni anno di nuove tecnologie per attuare risparmi energetici, alla fine dell’anno, quando si verificano i dati sui consumi, riesce difficile poter quantificare quanto effettivamente abbiamo migliorato le nostre prestazioni. Questo perché l’ospedale è un “organismo” dinamico in continua mobilità: nuove tecniche diagnostiche, servizi innovativi, per citarne alcune positive, ma anche reparti chiusi, ristrutturazioni ecc. contribuiscono a rendere difficile un paragone con le prestazioni dei periodi di tempo antecedenti.
È proprio da qui che nasce l’esigenza di poter valutare il rendimento di una struttura ospedaliera su nuovi indici che non possono non tener conto dell’effettiva attività quali-quantitativa svolta dalle strutture analizzate.
La proposta
Per creare indici/parametri di valutazione, siamo partiti da due ipotesi di analisi che possono essere complementari:
- La prima ipotesi consiste nel considerare un ospedale, dal punto di vista del rendimento energetico, come una qualsiasi macchina, andando a valutare quanta energia assorbe e il “lavoro” che compie, considerando come “lavoro” prodotto le prestazioni sanitarie. Quindi il binomio da correlare è: prestazioni sanitarie erogate all’utenza e energia utilizzata dall’intera struttura per la realizzazione delle stesse;
- La seconda ipotesi considera l’operatore, sia interno che esterno alla Azienda Sanitaria, come generatore di consumo. L’operatore risulta in pratica un motore/azionamento della “macchina ospedale” che utilizza energia per compiere il proprio lavoro e permettere il funzionamento dell’intero sistema.
Alcuni dati necessari per le analisi proposte sono abbastanza facilmente reperibili: quantità di energia assorbita dalla struttura (gas/gasolio, energia elettrica ecc.), numero di prestazioni, numero di dipendenti ecc.
Questione diversa è invece la distribuzione dei dipendenti all’interno delle attività. Questa rappresenta una criticità in quanto è obiettivamente difficile identificare in maniera certa la percentuale di dipendenti che lavora per un settore anziché per un altro.
Il risultato atteso dalla analisi di questi dati è molteplice :
– Quanta energia viene utilizzata ogni giorno per singolo operatore all’interno della struttura (Energia/giorno per operatore);
– Quanti operatori vengono coinvolti per ogni singola prestazione;
– Quanta energia viene impiegata per singola prestazione giornalmente;
– Quanta energia viene impiegata al giorno per tipologia.
La completezza dei dati permette sia di rilevare eventuali anomalie, sia di fotografare la situazione nel momento studiato, consentendo in questo modo confronti nel tempo.
Le eventuali variazioni nelle attività incidono in modo diretto sugli indici energetici; in presenza, ad esempio, di incrementi di prestazioni ambulatoriali, è giusto che aumenti il consumo di energia e che questo si rifletta su gli indici.
Per continuare questa analisi in maniera più pragmatica è necessario raggruppare le attività svolte in sei macro aree. Una sottodivisione ulteriore aumenterebbe la definizione dell’analisi ma comporterebbe un consequenziale aumento della complessità sia nella reperibilità dei dati che nella gestione.
Macro aree delle attività svolte all’interno di un Ospedale:
– Prestazioni specialistiche ambulatoriali;
– Diagnostica per immagini;
– Pronto soccorso;
– Ricoveri medici;
– Ricoveri Chirurgici;
– Attività extra ospedaliere.
Ai dati sopra riportati deve essere aggiunta una variabile rappresentata dai gradi giorno rilevati annualmente. Questo per considerare anche l’andamento climatico e permettere un confronto con strutture dislocate in luoghi geograficamente diversi.
Di seguito è allegata una possibile tabella di confronto fra due Ospedali dove i dati da modificare annualmente sono riportati in arancione, salvo modifiche organizzativo/strutturali che comunque seguendo il filo conduttore della presente proposta non comporta particolari complicazioni.
Ospedale | Tipo | Anno |
2008 |
|||
Totale Operatori |
611 |
|||||
Energia Totale Annua | 12.729.665 | kWh anno | da confermare consumo gas 2008 | |||
Energia Tot. Giorno | 34.876 | kWh giorno | ||||
kWh/giorno /operatore | 57 | Kwh/giorno/operatore | ||||
Specialist. Ambulatoriale |
Diagnostica per immag. |
Ricoveri medici |
Acc.Pronto Soccorso |
Ricoveri chirurgici |
Attività extra osp. |
|
Prestazioni anno | 722.308 | 46.855 | 5.293 | 28.063 | 3.514 | 9.432 |
Media prestazioni giorno | 1.979 | 128 | 15 | 77 | 10 | 26 |
numero operatori | 158 | 71 | 138 | 93 | 113 | 38 |
% |
28% |
12% |
24% |
16% |
20% |
7% |
quanti operatori per prestazione |
0,08 |
0,55 |
9,53 |
1,22 |
11,75 |
1,47 |
kWh/prestazione |
4,55 |
31,44 |
543,78 |
69,38 |
670,56 |
83,94 |
kWh/giorno per tipologia |
8995,79 |
4035,55 |
7885,58 |
5334,11 |
6455,73 |
2169,03 |