I filtri Hepa sono sistemi ad altissima efficienza in grado di trattenere fino al 99,99% del particolato presente nell’aria, compresi allergeni, patogeni e altre particelle potenzialmente nocive. L’impiego di macchine per la pulizia provviste di questi filtri si rivela essenziale nei contesti ospedalieri.
Negli ultimi tempi, complice senza dubbio la lunga stagione pandemica, l’asticella dell’attenzione sulla qualità dell’aria, anche da parte dell’opinione pubblica, si è decisamente innalzata. D’altra parte, sull’importanza dell’aria per la nostra vita sarebbe assai difficile esagerare…
Aria, primario fattore vitale Questo vale non solo all’aperto, ma a maggior ragione per tutti gli ambienti confinati, e diviene addirittura essenziale nei contesti sanitari: dagli ospedali alle case di cura e a tutti gli altri ambienti di salvaguardia della salute. Se è vero, infatti, che la qualità dell’aria è importante sempre e ovunque, sappiamo bene che i pazienti con un sistema immunitario indebolito e condizioni di salute complicate, necessitano di aria priva di virus, allergeni, batteri, polvere e altre particelle estranee. In questi casi la qualità dell’aria può davvero fare la differenza ed essere questione di vita o di morte, come testimoniano i numeri impressionanti delle ICA, infezioni correlate all’assistenza (o “infezioni ambientali”), che ogni anno in Europa mietono ben 37mila vittime.
Il ruolo dei sistemi di filtrazione… Qui entrano in gioco i sistemi di filtrazione dell’aria, sia negli impianti di ventilazione, sia -e proprio questo è il punto- nelle macchine per le pulizie, come aspiratori, lavapavimenti e lavasciuga. Che non possono certo pulire e sanificare le superfici e, al contempo, “sporcare” l’aria. Anche le macchine, dunque, dovranno essere dotate di filtri Hepa per mantenere una qualità dell’aria interna ottimale per la salute dei pazienti: l’uso di questi filtri evoluti rappresenta un metodo efficace per impedire che diventino veicoli di potenziali infezioni.
… anche nelle macchine per la pulizia professionale Ma andiamo con ordine, e vediamo di che si tratta. Diciamo innanzitutto che Hepa è un acronimo che sta per High Efficiency Particulate Air e identifica appunto i sistemi di filtrazione ad alta efficienza e rendimento secondo uno standard ufficiale riconosciuto in tutto il mondo. Questi filtri sono progettati per catturare particelle microscopiche, come pollini, acari della polvere e altri inquinanti atmosferici. All’atto pratico, un filtro Hepa tipico si presenta come un tappeto pieghettato di fibre spesse, densamente intrecciate e disposte in modo casuale. Nelle versioni più evolute, i filtri sono composti da una sequenza di foglietti filtranti in microfibra di vetro. Questi filamenti vengono assemblati su più strati in modo da attorcigliarli in direzioni diverse per creare una sorta di tessuto fibroso.
Il principio di funzionamento Il funzionamento di un “Hepa” è diverso rispetto a quello di un filtro standard, che normalmente trattiene le particelle come se fosse un setaccio. Questo effetto, infatti, non basterebbe mai da solo ad assicurare l’efficienza desiderata. Nel caso di un filtro Hepa, le particelle vengono trattenute in modi differenti, anche in base alla velocità dell’aria che le trasporta: all’effetto “setaccio”, senza dubbio il più tradizionale, si aggiungono quello inerziale, l’intercettazione “per impatto” e la diffusione per “moto browniano”.
Quattro modalità di filtrazione, una resa formidabile Senza entrare troppo nel tecnico, diciamo che la combinazione delle quattro modalità operative rende il sistema efficacissimo. Di fatto il filtro viene a creare una barriera meccanica e fisica che impedisce al particolato di attraversarlo, consentendo comunque all’aria fresca di fluire dall’altra parte: il materiale tecnico e la disposizione delle pieghe catturano dal 99,97% al 99,99% delle particelle sospese nell’aria di dimensioni pari o superiori a 0,3 micron.
Alcuni esempi Giusto per dare un’idea delle dimensioni davvero microscopiche a cui ci riferiamo, la sabbia più fine ha uno spessore di 90 µm, un capello umano dai 50 ai 70, il pm10 è un particolato formato da particelle con dimensioni minori di 10 µm (e il pm2,5 meno di un quarto di tale misura). Ricordiamo, per la massima chiarezza, che un micron (o micrometro) equivale a un milionesimo di metro. Un’altra caratteristica interessante di questi filtri è il fatto di essere estremamente resistenti al surriscaldamento, quindi ideali per essere utilizzati anche in contesti di lavoro “heavy duty”.
Sulle lavasciugapavimenti A proposito, veniamo ora ai filtri Hepa utilizzati, nello specifico, sulle macchine lavasciugapavimenti: questi variano leggermente a seconda del modello e del produttore, ma in generale condividono alcune caratteristiche comuni. Molti, ad esempio, sono realizzati con una struttura pieghevole o plissettata: un design che aumenta la superficie del filtro senza compromettere il flusso d’aria, garantendo una maggiore efficienza nella cattura delle particelle. Inoltre, i materiali utilizzati sono spesso costituiti da fibre di vetro o materiali sintetici ad alta densità. A volte si trova, prima del filtro vero e proprio, anche uno strato preliminare o pre-filtro che aiuta a catturare particelle più grosse e a proteggere il filtro principale.
Ben sigillato, ma facilmente raggiungibile Ma dove si trova il filtro Hepa nelle macchine? Generalmente è contenuto all’interno di una cassetta o di un compartimento sigillato, il che evita che l’aria non filtrata sfugga, assicurando che tutto il flusso d’aria passi attraverso il filtro. Altra caratteristica cui porre attenzione è la facilità d’accesso: i filtri Hepa sono progettati per essere facilmente accessibili e sostituibili dall’utente. Ciò al fine di facilitare la manutenzione periodica e di assicurare le condizioni ottimali per la macchina stessa.
L’importanza di una corretta manutenzione A tal proposito, alcuni filtri sono dotati di un indicatore di sostituzione che avverte l’utente quando è necessario sostituire il filtro. È infatti essenziale effettuare una manutenzione regolare, e questo può essere agevolato già a partire dalla fase progettuale, con un design pratico e funzionale: la pulizia regolare o la sostituzione dei filtri assicurano in effetti un’efficienza costante nel tempo e contribuiscono a garantire un ambiente pulito e sicuro.
I vantaggi: contenimento delle infezioni Detto ciò, quali sono i principali vantaggi? Iniziamo dal più ovvio, cioè la riduzione degli allergeni: i filtri Hepa sono in grado di catturare particelle estremamente piccole; dunque, possono trattenere efficacemente allergeni e altre particelle sospese nell’aria. Negli ospedali, dove il controllo delle infezioni è di primaria importanza, i filtri Hepa contribuiscono a prevenire la diffusione di agenti patogeni nell’aria durante le attività di pulizia. A ciò si aggiunge l’efficienza nel catturare la polvere, che può essere facilmente sollevata durante la pulizia dei pavimenti: ebbene, occorre impedire che finisca di nuovo a “ricircolare” in aria e i filtri Hepa sono in grado di farlo.
Elevati standard di pulizia È appunto il caso degli ambienti ospedalieri, che richiedono standard di pulizia estremamente elevati e costanti. L’efficienza dei filtri Hepa contribuisce a raggiungere e mantenere questi standard, riducendo il rischio di contaminazione attraverso la rimozione di particelle microscopiche che possono causare problemi respiratori e infezioni durante le operazioni di pulizia.
Dove il rischio… è invisibile agli occhi In ospedale, infatti, non è sufficiente la “percezione del pulito”, vale a dire la pulizia percepita a un primo sguardo. È necessario infatti che vi sia una reale igiene ottimale, il che è tutt’altra questione. Ecco, dunque, perché i filtri realizzati secondo gli standard Hepa si rivelano indispensabili in sanità: l’impiego di questo tipo di filtri nelle macchine per la pulizia dei pavimenti in ambienti ospedalieri è fondamentale per garantire la massima igiene reale e proteggere la salute dei degenti, degli ospiti e del personale.