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Le blatte: un problema frequente e una sfida per i disinfestatori

Le blatte: un controllo efficace e tempestivo delle infestazioni è essenziale per garantire l’igiene e la sicurezza in alcuni settori critici.

Di Lorenzo Donati

Nei contesti industriali, le blatte possono contaminare prodotti e materiali, causando gravi danni economici e rischi sanitari. Nella GDO, invece, la loro presenza può compromettere la qualità e la sicurezza degli alimenti, oltre a minare la fiducia dei consumatori. Pertanto, un controllo efficace e tempestivo delle infestazioni è essenziale per garantire l’igiene e la sicurezza in questi settori critici.

Conosciamo più da vicino le blatte Sono uno degli infestanti più frequenti con cui professionisti della disinfestazione devono confrontarsi: hanno una distribuzione cosmopolita (eccetto che nelle regioni artiche e di alta montagna) e già i greci avevano identificato questi insetti con il termine blatte. L’ordine racchiude oltre 4.600 specie di cui una trentina sono associate all’ambiente antropizzato e alcune di queste sono considerate infestanti. Sicuramente blatte e termiti condividono un comune percorso evolutivo (fanno parte del superordine Dicyoptera insieme alle mantidi) ma i rapporti tra loro non sono perfettamente chiari. Alcune indagini di mercato stimano il valore del controllo di questi infestanti oltre 551 milioni di dollari per il 2024 dei quali circa 165 milioni di dollari in Europa (https://www.cognitivemarketresearch.com/regional-analysis/europe-cockroach-control-market-report). Queste cifre sono giustificate dal fatto che la lotta alle blatte è necessaria per diversi motivi. Il principale è quello sanitario: questi insetti possono causare allergie in ambiente indoor, veicolare diversi funghi e patogeni degli alimenti (Aspergillus, Salmonella, Shigella, Stafilococcus, Cryptosporidium, batteri fecali, ecc…) e danneggiare gli alimenti infestati. Oltre a questo motivo ci sono poi i danni economici indiretti (recensioni, reclami) e gli effetti dovuti al ribrezzo verso questi infestanti.

Le caratteristiche più comuni In generale tutte le blatte condividono dei caratteri comuni: antenne lunghe e filiformi, capo reclinato verso il basso e parzialmente coperto dal pronoto (che si espande dal torace), apparato boccale masticatore, zampe adattate alla corsa e corpo depresso – ovvero schiacciato in senso dorso-ventrale – che consente a questi insetti di annidarsi anche in spazi decisamente angusti. Un’altra caratteristica comune è quella di essere lucifughe e di cibarsi di una grande quantità di materia organica vegetale e animale compresi comportamenti di cannibalismo e saprofagia (nutrirsi di animali morti, cospecifici inclusi). Il ciclo vitale è di tipo eterometabolo, i nuovi nati (neanidi) hanno forma e comportamento simili agli adulti dai quali si differenziano per lo più nella dimensione. Le più comuni specie di blatta in Italia sono Blatta orientalis, Blattella germanica e Periplaneta americana. Queste tre specie possiedono caratteristiche proprie nell’adulto che le rendono facilmente distinguibili. B. orientalis ha una colorazione nero lucida, può raggiungere i 2,5-3 cm di lunghezza, i maschi possono avere ali (o abbozzi alari, comunque non adatte al volo) mentre la femmina ne è priva. B.germanica ha dimensioni più ridotte, circa 1,5 cm. Entrambi i sessi sono dotati di ali ma non hanno l’abitudine di volare. Ha una colorazione tipica: marroncina e sul pronoto sono presenti due bande scure. B.americana  è una blatta di grandi dimensioni, può superare i 5 cm. Il pronoto presenta un motivo a forma di otto mentre il resto del corpo è di un colore bruno-rossiccio. Sono dotate di ali e non è raro vederle planare.

Monitoraggio Il monitoraggio di tutte queste specie consiste nel controllo a intervalli regolari di postazioni collanti con attrattivi alimentari. Il posizionamento è cruciale e deve derivare dall’analisi del rischio condotta (e formalizzata) dal professionista per ogni ambiente sottoposto a monitoraggio: vanno installate in prossimità di zone in cui è possibile la presenza in base al comportamento di questi animali. La UNI 11381 prevede poi che ci siano almeno 2 punti di monitoraggio per ogni ambiente. Un altro tipo di monitoraggio è di tipo visivo e va effettuato sul materiale in ingresso (alimenti, imballaggi) per verificarne lo stato. Al superamento delle soglie di rischio deve essere avviato un piano di lotta.

La gestione delle blatte: principi generali Non esiste la “ricetta perfetta” per gestire questi infestanti in qualsiasi situazione ma possiamo definire alcuni principi generali. Il primo è che occorre trattare là dove questi animali si annidano: generalmente gli individui di B. orientalis prediligono ambienti più freschi per cui conviene concentrarsi in canaline, pilette, scarichi fognari, degrassatori e fosse Imhoff (a riguardo effettuare uno spurgo di queste fosse prima della disinfestazione è un’ottima prassi); B. germanica e P. americana tendono invece a trovarsi in ambienti più caldi come le aree interne, nei motori di elettrodomestici, dentro i quadri elettrici e dietro le piastrelle; entrambe sono ottime arrampicatrici e possono muoversi agevolmente anche su superfici verticali in piastrelle o metallo (cosa che B. orientalis non è in grado di fare). Il secondo principio è che bisogna programmare non un singolo intervento di disinfestazione ma un ciclo di almeno 2-3 interventi a distanza di una quindicina di giorni l’uno dall’altro: gli insetticidi che utilizziamo non hanno alcun effetto sulle uova/ooteche per cui dobbiamo fare in modo di colpire anche quelle neanidi che schiuderanno dopo il primo intervento.

La relazione con il cliente Il terzo principio riguarda la relazione con il cliente: occorre indicare al cliente quali ambienti verranno trattati e con quali tecniche. Bisogna accertarsi che prima delle disinfestazioni vengano effettuate delle pulizie profonde che andranno poi ripetute prima del nuovo utilizzo dei locali. Vanno programmati anche interventi strutturali se necessario come l’installazione di sifoni o la sigillatura di fessure. Occorre poi concordare che, se procederemo ad irrorare, dobbiamo avere garanzia che i locali restaranno off limits per almeno 4 ore (8 ore in caso di utilizzo di fumogeni). Nella lotta a B. orientalis possiamo prediligere trattamenti per irrorazione delle zone infestate e in casi di gravi infestazioni completare l’intervento con alcuni fumogeni.

Qualche accorgimento Ritengo un buon consiglio quello di impiegare prodotti residuali in formulato flowable o microincapsulato. Se vogliamo ottenere un effetto snidante possiamo procedere con prodotti registrati con più sostanze attive, una delle quali potrebbe essere il piretro, limitarci alla sola deltametrina in caso si voglia contenere l’impatto olfattivo (rischiando di incorrere in fenomeni di resistenza); la cipermetrina che è fortemente snidante (ma anche con un odore molto impattante) la limiterei ai trattamenti fognari/fosse nere. Per interventi particolarmente energici si può prevedere l’applicazione di alcuni fumogeni negli ambienti da trattare e/o all’interno delle fosse nere. In zone asciutte e dove c’è la certezza di non incorre in dispersioni incontrollate dei prodotti anche le polveri insetticide possono essere applicate. Per i successivi interventi si valuterà se insistere con questa metodologia o passare all’applicazione mirata di gocce di gel, tecnica applicabile anche in presenza di personale e che non richiede la chiusura del locale. B. germanica e P. americana in genere rispondono bene al trattamento con gel per cui si potrebbe valutare un ciclo di disinfestazioni con questa tecnica.

Le sostanze disponibili Ad oggi le sostanze attive disponibili sono Neonicotinoidi (Imidacloprid, Acetamiprid, Clothianidin e Dinotefuran), Oxadiazine (Indoxacarb) o Pirroli (Chlorfenapyr). Alcuni formulati uniscono uno di questi principi attivi anche ad alcuni IGR (S-Metoprene o Pyriproxyfen). Il principale vantaggio di questa tecnica – oltre ad una applicazione effettuata con strumenti molto comodi– è che ha un basso impatto ambientale (viene applicato relativamente poco prodotto in gocce) e viene innescato un effetto a cascata di propagazione di queste sostanze attive verso individui che si andranno a nutriti di feci o di carcasse di blatte morte a causa del gel, anche in ambienti che potremmo non essere in grado di raggiungere fisicamente. Tuttavia alcune situazioni particolarmente critiche potrebbero richiedere un primo intervento di irrorazione e saturazione come precedentemente descritto (B. germanica ha sviluppato spesso resistenze alla cipermetrina e deltametrina) e mirato a quei punti di annidamento tipici di questo infestante: avere in dotazione una lancia della pompa a spalla con un ugello particolarmente sottile per applicare insetticidi liquidi dietro alle piastrelle potrebbe rivelarsi una strategia vincente (così come avere un distributore di polveri con una cannuccia sottile). Ovviamente non si dovrà irrorare in alcun modo né applicare del gel o altri insetticidi in quei punti pericolosi per l’incolumità del disinfestatore come l’interno dei quadri elettrici. Mentre possiamo gestire una infestazione di blatte in tempi diversi con tecniche diverse è assolutamente sconsigliato (perché inutile) utilizzare gel e altri formulati in uno stesso ambiente nello stesso intervento.

Rivolgersi sempre a disinfestatori professionisti Se da una parte è vero che la problematica della presenza di blatte è molto comune dall’altra appare chiaro come la gestione di questa tipologia di infestanti non può essere fatta in maniera improvvisata. Il professionista formato deve sapersi differenziare nel fornire i propri servizi professionali mettendo in campo non solo la propria esperienza pratica ma anche le conoscenze maturata tramite la formazione e l’aggiornamento continuo, l’impiego di prodotti professionali appositamente registrati (siano essi PMC o Prodotti Biocidi), la conoscenza approfondita dei basilari standard del settore (come la UNI EN 16636 e la UNI 11381) e l’empatia necessaria per entrare in relazione con il proprio cliente da una parte per tranquillizzarlo e dall’altra sapendo comunicare quanto necessario fare per la gestione soddisfacente di queste infestazioni.

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Immagine Blatta orientalis fonte: https://www.insectimages.org/browse/detail.cfm?imgnum=1422066

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