(tratto da: “GSA Igiene Urbana” n.2, Aprile-Giugno 2009)
L’impegno di GSA Igiene Urbana sul tema della qualità della vita e dello sviluppo ecologicamente sostenibile nelle grandi città prosegue da diversi anni: le tesi più volte riproposte trovano ora una sostanziale conferma in una importante iniziativa della Commissione Europea, rivolta proprio a promuovere una gestione ambientale integrata che guarda al presente ma anche, e forse soprattutto, alle generazioni future
Stoccolma è stata insignita, nel febbraio scorso, del Premio Capitale Verde d’Europa per il 2010.
L’idea di questa iniziativa risale al maggio del 2006, nell’ambito di un meeting tenutosi a Tallinn, la capitale dell’Estonia, e voluto dal sindaco di quella città, il quale affermava che “…un’Europa verde e sostenibile sia essenziale per migliorare la salute e la qualità della vita dei nostri cittadini…”. In quell’occasione, fu sottoscritto un memorandum, volto a istituire un riconoscimento, chiamato appunto Capitale Verde d’Europa. Oggi, oltre 40 tra le maggiori città europee, tra le quali 21 capitali, supportano questa iniziativa, e altre città al di fuori dell’Europa si preparano a partecipare a questa insolita competizione.
Nel vecchio continente, oramai l’80% della popolazione vive in un contesto urbano, ed è quindi evidente che il ruolo delle città nel migliorare la qualità della vita sia un ruolo fondamentale: il nostro benessere è strettamente correlato all’ambiente della città, laddove viviamo, lavoriamo, utilizziamo servizi pubblici quali la scuola, i servizi sanitari, i trasporti; ma le conurbazioni sono anche il luogo in cui si manifestano i principali disagi, quali il degrado, l’inquinamento atmosferico ed acustico…l’obiettivo della iniziativa è dunque quello di migliorare l’ambiente urbano, tema, questo, particolarmente caro a GSA Igiene Urbana, che ne ha fatto oggetto di numerosi interventi sin dalla sua nascita. Proprio nell’ultimo numero di questo giornale, l’argomento è stato oggetto di ampia trattazione, nell’articolo titolato “Urbanesimo e sostenibilità”, da parte di Rosie O’Grady. Dunque è assai forte il nostro interesse per questa iniziativa.
Il Premio intende fornire un incentivo alle città, affinché si confrontino e possano condividere le “best practices”, all’interno di una competizione del tutto amichevole, proponendosi reciprocamente quali modelli di riferimento. È stato infatti concepito proprio come un’iniziativa atta a promuovere e erogare riconoscimenti agli sforzi delle autorità locali per migliorare l’ambiente, al loro impegno per un vero progresso, ruolo questo che è stato da tempo a loro assegnato dalla Commissione Europea: con quattro europei su cinque che vivono nelle città, è del tutto evidente che le sfide ambientali da lì traggano origine, ma che lì risiedano anche le risposte necessarie.
A partire dal 2010, quindi, verrà assegnato il Premio Capitale Verde Europea ad una città scelta in base ai seguenti criteri:
- Has a consistent record of achieving high environmental standards;
- Is committed to ongoing and ambitious goals for further environmental improvement and sustainable development;
- Can act as a role model to inspire other cities and promote best practices to all other European cities
Abbia cioè già raggiunto standard ambientali elevate, ma sia impegnata in ulteriori significativi programmi di miglioramento ambientale e di sviluppo sostenibile, proponendosi come modello di riferimento alle alter città Europee.
L’iniziativa si pone anche l’obiettivo di fornire informazioni ed esempi di soluzioni esistenti alle autorità locali, così da agevolare l’apprendimento e lo sviluppo di progetti ritagliati su misura della specifiche esigenze locali; vengono quindi messe a disposizione linee guida e relazioni, tra le quali possiamo ricordare.:
- “Urban Dimension in Community Policies”, una guida per gli stakeholders e chiunque sia interessato ai temi della città
- La ricerca Eurobarometer “Attitudes of European Citizens towards the Environment”
- Un rapporto su “Sustainable Urban Transport Plans”
- “Guidance document on integrated environmental management plans”, sintesi delle best practice in materia di gestione ambientale integrate
- “The Leipzig Charter” sulla sostenibilità urbana in Europa
- “Aalborg Commitments Implementation Guide”, un approccio in cinque passaggi
- “Integrated assessment on the sustainability of 32 European cities”, disponibile anche in italiano
Vale poi la pena di ricordare che, con la collaborazione di numerose Direzioni Generali, la Commissione sullo Sviluppo Urbano ha prodotto una guida intitolata “The urban dimension in Community policies for the period 2007-2013”, allo scopo di fornire un documento di facile utilizzo in ordine ai vincoli normativi e finanziari rilevanti.
Ma torniamo ora a Stoccolma, capitale della Svezia ma ora anche Capitale Verde d’Europa per il 2010, e cerchiamo di capire quali siano le motivazioni alla base di questo importante riconoscimento della Commissione Europea.
Che Stoccolma sia una città molto bella e vivibile, appare subito chiaro a chiunque vi sbarchi, sia pure per una sosta brevissima, magari fitta di impegni di lavoro: si ha immediatamente la sensazione di una città pulita, ordinata, poco o nulla afflitta dai problemi di traffico automobilistico che caratterizzano le nostre principali città, Roma Napoli Milano…; colpiscono le aree verdi, i parchi e giardini curati, che ben si integrano nell’impianto urbanistico, ovviamente condizionato dalla presenza dell’acqua, del mare ma anche delle acque interne, dei canali. È un fatto, che la gran parte degli abitanti di Stoccolma vivono a meno di 300 metri dalla più vicina area verde! E non stiamo parlando di una piccola cittadina di provincia, bensì di una capitale che conta ben 800.000 abitanti, peraltro in rapida crescita. La quieta bellezza di Stoccolma è uscita indenne dalla speculazione edilizia, dall’invasione dei fast food, dalla americanizzazione selvaggia che ha così profondamente modificato il panorama delle altre capitali d’Europa, ed è rimasta una città molto vivibile.
Ma le motivazioni in base alle quali la Commissione Europea ha premiato Stoccolma non sono tutte immediatamente percepibili dal visitatore, turista o businessman che sia: progetti come quello relativo alla depurazione delle acque; gli impianti pneumatici sotterranei per il riciclaggio dei rifiuti organici biodegradabili; l’introduzione di mezzi di trasporto alternativi e i sistemi di pedaggio per ridurre il traffico cittadino (peraltro, come detto, assai meno caotico rispetto al nostro vissuto quotidiano) con abbattimento del 25%, dal 1990 ad oggi, delle emissioni di CO2; l’impegno a fare di Stoccolma una città fossil-free entro il 2050 e tante altre iniziative a favore dell’ambiente, sono importanti passi nella direzione dello sviluppo sostenibile, ovvero di uno sviluppo che tenga conto delle generazioni future. Il sistema di gestione di Stoccolma, inoltre, tiene conto in ogni fase, dal bilancio alla pianificazione al controllo, delle tematiche ambientali. Il vero punto di forza di tutto il sistema, infatti, è una visione integrata, che prevede uno sviluppo urbano in cui verde, trasporti pubblici, traffico, energie rinnovabili, gestione dei rifiuti costituiscono un tutt’uno sinergico. Il tutto, poi, inserito in un vero e proprio “patto” con i cittadini, che ne condividono gli obiettivi e partecipano di buon grado, anche attraverso piccoli sacrifici individuali che si traducono in vantaggi per tutti.
Stoccolma non è sola in questa rincorsa alla creazione di un modello urbano ambientalmente sostenibile: la Commissione Europea infatti, il 23 febbraio scorso, non ha solo premiato la capitale svedese per il 2010, ma ha anche premiato quella che sarà la Capitale Verde Europea per il 2011, ossia Amburgo: le motivazioni prevalenti, in questo caso, sono riferibili alla qualità dell’aria, già ottima oggi, ma migliorabile ulteriormente in virtù di programmi di abbattimento della CO2 dell’ordine del 40% entro il 2020 e dell’80% entro il 2050; alle misure di risparmio energetico, con particolare riferimento agli edifici pubblici; ad una rete di spazi verdi estremamente capillare; alla politica dei trasporti (ogni amburghese dispone di una fermata di trasporto pubblico entro 300 metri dalla propria abitazione!); alla strategia di comunicazione; al “treno delle idee”, a disposizione di altre realtà urbane che vogliano proporre iniziative tese all’obiettivo comune.
Le due città hanno avuto la meglio su una concorrenza esclusivamente nord europea: 35 i centri urbani che hanno inviato il loro dossier a questa prima edizione del premio, tutti in Germania, Francia, Gran Bretagna, Norvegia, Paesi Bassi e Danimarca.
E se qualcuno dei nostri amministratori locali volesse trovare alibi nella ridotta (si fa per dire…) dimensione della popolazione di Stoccolma, ebbene sappia che Amburgo vanta ben 1.800.000 abitanti, che proprio non sono la popolazione di un piccolo comune agricolo!
Già, perché l’Italia è certamente la grande assente da questa competizione: nessuna delle nostre città ha preso parte alla amichevole competizione che ha portato alla individuazione delle prime due Capitali Verdi d’Europa, né è lecito attendersi un imminente ripensamento, forse con la sola eccezione, tutta da verificare, di Milano, impegnata (speriamo, finalmente, dopo oltre un anno passato a discutere sulla spartizione delle poltrone, importantissima visti gli interessi in ballo…) alla realizzazione dell’Expo 2015, occasione unica e irripetibile per un rilancio della città e per una sua riqualificazione in senso ambientale. Mah, staremo a vedere.
Fortunato Gallico