È stata approvata in via definitiva dal Consiglio dell’Unione europea lo scorso 24 gennaio la nuova direttiva europea sui ritardati pagamenti. Dopo la pubblicazione sulla gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, l’Italia avrà due anni per recepire il contenuto del nuovo testo nella normativa nazionale.Se è auspicato e auspicabile che il Governo italiano proceda ad un rapido recepimento della nuova normativa che migliora sostanzialmente l’attuale normativa italiana in materia di pagamento, prevedendo anche pesanti sanzioni in caso di ritardo, si deve rilevare che desta forte preoccupazione l’astensione dell’Italia (oltre a Germania e Austria) in occasione del voto del Consiglio.Si ritiene invece che il Governo debba considerare la nuova direttiva europea in materia di contrasto al fenomeno dei ritardati pagamenti alla pari di quelli in materia di stabilità, impegnandosi in maniera strutturale alla soluzione del problema, valutando anche la possibilità di differenziare tra la soluzione del pregresso e l’avvio a regime di un sistema coerente. Il tema, come noto, è alla massima attenzione di tutto il sistema confederale e vede particolarmente attiva FISE, tramite il TAiiS.