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I.A. e robotica per la disinfezione dell’aria in ospedale

Intelligenza artificiale e robotica: novità sul versante dell’igiene in ospedale. Stando ai dati diffusi da Akara, il robot di decontaminazione dell’aria sviluppato dalla start up irlandese ha ridotto di oltre il 60% i tempi di inattività nelle parti critiche dell’ospedale, consentendo lo svolgimento di più procedure mediche e la riduzione dei tempi di inattività.  

Metti una startup irlandese col pallino per l’automazione e la robotica applicate al settore dell’healthcare. Aggiungici le crescenti necessità igieniche delle strutture ospedaliere, che significano riduzione dei costi sociali ed economici legati alle infezioni correlate all’assistenza e a tante altre patologie che si possono diffondere in ambienti così a rischio. Un’attenzione all’igiene e alla sicurezza che passa anche dal controllo e dal mantenimento in buono stato della qualità dell’aria.
Giovani e lungimiranti, i fondatori “under 35”
Il gioco è fatto, ed ha anche un nome: è quello di Akara, innovativa realtà di tecnologia sanitaria che nasce come spin-out del Trinity College di Dublino -la principale università irlandese- su iniziativa del giovanissimo dottor Conor McGinn, finito subito nella classifica Mit dei più interessanti innovatori europei under 35, mentre la co-fondatrice dottoressa Niamh Donnelly, Chief Robotics Officer, ha vinto il Premio UE 2022 per Donne Innovatrici nella categoria degli innovatori emergenti (sempre sotto i 35 anni di età).
Una spin-out con solide radici
Nonostante la giovane età dei fondatori, l’azienda vanta solide radici: oltre un decennio di ricerca nel campo della robotica d’avanguardia, dell’intelligenza artificiale, della microbiologia applicata e del design incentrato sull’utente. Tutto è iniziato nel 2019 con Stevie, un robot di assistenza sociale progettato per interagire con le persone anziane e dare una mano nelle case di cura e nelle comunità di pensionati.
Tecnologia sanitaria all’avanguardia
Da allora il team ha sviluppato un’ampia e approfondita esperienza nell’impiego di robot di servizio nel settore sanitario, e i risultati sono stati talmente innovativi e interessanti (non solo per gli addetti ai lavori) da meritare un prestigioso passaggio sulla copertina della rivista Time. Per molti il sogno di una vita, per il team Akara un punto di partenza.
Modernizzare la sanità pubblica… a colpi di innovazione
Insomma, la missione di Akara è modernizzare la sanità pubblica attraverso l’impiego della tecnologia, e in particolare di una piattaforma digitale di controllo delle infezioni che combina rilevamento ambientale, applicazioni mobili e decontaminazione automatizzata delle stanze. La tecnologia è stata sviluppata in collaborazione con gli ospedali più importanti d’Europa ed è stata convalidata in numerose pubblicazioni scientifiche sottoposte a peer-review. A tale proposito, proprio in questi mesi il team ha sperimentato l’impiego di uno dei suoi robot sanitari, deputato proprio al controllo dell’aria, con risultati che sono fin da subito apparsi incoraggianti.
Robot mobili, disinfezione ultravioletta
Si tratta del robot di disinfezione Violet, in grado di navigare autonomamente in una stanza e decontaminarla utilizzando la luce ultravioletta. Un’idea nata dalle esigenze avvertite durante la stagione del Covid, in cui un’accurata pulizia dell’aria era fondamentale per evitare la diffusione dell’infezione. Il fondatore McGinn ha affermato che la tecnologia è necessaria per pulire l’aria poiché “semplicemente non è un lavoro che le persone possono svolgere. I nostri robot di disinfezione sono mobili per la massima rapidità di implementazione e spostamento, mentre i loro sensori e l’intelligenza artificiale consentono un grande dinamismo e flessibilità”.
Mappatura dettagliata delle aree
A scendere più nel dettaglio del funzionamento è Donnelly: “La prima cosa da fare, quando si approccia una nuova struttura ospedaliera, è iniziare con una mappatura dettagliata dei piani dell’edificio. Quindi si va alla ricerca dei punti igienicamente più critici. Successivamente costruiamo una struttura per consentire al robot di muoversi autonomamente. Ogni volta che qualcuno ha bisogno di pulire una stanza, è sufficiente fare clic su un pulsante e il robot illuminerà autonomamente aree diverse. Si parte da uno standard, poi gli ospedali hanno margine per adattare il lavoro alle loro esigenze”.
Riduzione dei tempi nelle sale operatorie
Il robot, che è stato installato in via sperimentale nell’unità di endoscopia di un importante ospedale, viene anche utilizzato nelle sale operatorie in cui l’aria ha una maggiore possibilità di contaminazione, e può consentire più procedure mediche riducendo i tempi di inattività delle stanze d’ospedale critiche con importanti guadagni in sicurezza. Vediamo perché: sappiamo che dopo alcuni esami medici, le stanze d’ospedale devono essere lasciate libere per periodi anche superiori a 25 minuti per far entrare aria pulita attraverso le prese d’aria.
Un quarto d’ora risparmiato, per ogni esame
Ebbene, Akara ha affermato che il suo robot può ridurre questo tempo di inattività a 10 minuti, consentendo l’esecuzione di più procedure. Se infatti si moltiplica il quarto d’ora risparmiato per tutti gli esami che mediamente vengono svolti quotidianamente in una struttura sanitaria, non è difficile comprendere a quanto possa ammontare il risparmio di tempo complessivo. Non poco, specialmente se si considera che, visto anche l’invecchiamento demografico, le necessità di esami e visite specialistiche stanno aumentando notevolmente di anno in anno in tutti i Paesi europei.
Fino a 2400 procedure in più ogni anno
Per dare qualche dato più concreto, a partire dallo scorso giugno il robot è stato nel Royal Cornwall Hospitals Nhs Foundation Trust. Il vicedirettore della prevenzione e del controllo delle infezioni della struttura, Joanne Taylor, ha affermato che la macchina ha decisamente migliorato le cose per i pazienti grazie alla riduzione dei tempi di inattività. “Sulla base del risparmio di tempo ottenuto durante il periodo di prova, stimiamo che il suo utilizzo potrebbe consentire fino a 2.400 procedure aggiuntive all’anno, il che avrebbe un effetto molto significativo sulla riduzione delle liste di attesa”.
Anche fuori dall’Irlanda
Risultati incoraggianti, che preludono a ulteriori piani di espansione grazie anche a Dih Hero, un hub di innovazione europeo che mira ad accelerare l’innovazione nella robotica sanitaria, e alla collaborazione in essere con un grande operatore sanitario estone, per un progetto-pilota presso l’ospedale universitario di Tartu. “Disinfettanti e buone procedure di pulizia sono fondamentali nelle strutture sanitarie. A Tartu ci impegniamo a esplorare soluzioni innovative per rendere le nostre pratiche più efficienti”, puntualizzano Triin Arujõe, capo del Dipartimento per l’Ambiente e la Pulizia, e Tiina Teder, responsabile della qualità del medesimo Dipartimento.
Si guarda ad altri contesti sanitari
Prospettive di espansione che non sono solo geografiche: si pensa già concretamente, infatti, ad estendere l’applicazione a diverse tipologie di strutture sanitarie, come ad esempio ospizi e case di cura, luoghi in cui risiedono diversi soggetti molto vulnerabili a virus e agenti patogeni in generale, e che presentano notevoli criticità in termini di pulizia e mantenimento delle ottimali condizioni igieniche, anche a causa delle frequenti visite dall’esterno. 

 

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