Secondo i dati di Amcli, Associazione italiana dei microbiologi, l’Oms e i Nas, le infezioni batteriche nosocomiali dipendono anche dalla qualità igienica degli ambienti, soprattutto nelle aree ad alto rischio. Occorre pertanto mettere in atto appropriate procedure di igiene e sanificazione per abbattere al massimo le cariche batteriche e ne inibiscano la proliferazione.
Questo l’obiettivo perseguito dall’ASP di Siracusa, che quest’anno ha rimesso a gara il servizio di pulizia nei presidi ospedalieri “Umberto I” di Siracusa, “G.DI Maria” di Avola, “Trigona” di Noto, per un totale di 489 posti al servizio di una popolazione di circa 180.000 unità.
Si è riaggiudicata l’appalto PFE, azienda multi servizi con filiali su tutto il territorio nazionale, che ha aderito allo standard ANMDO-CERMET per la buone pratiche di pulizia e sanificazione in ambiente sanitario.
Nel progetto che si è aggiudicato l’appalto, PFE (in collaborazione con Ica System) ha inserito l’adozione di sistemi all’avanguardia per la pulizia e la sanificazione degli ambienti ad alto rischio.
«Nelle sale operatorie e nelle terapie intensive – ha precisato Leonardo Lombardo, responsabile qualità di PFE – abbiamo proposto IPC Sanivap e i carrelli IPC Euromop in HDS, plastica antibatterica, che ci consentono di effettuare prestazioni di altissimo valore igienico e sanificante, in tempi praticamente dimezzati».
L’esclusiva plastica antibatterica IPC HDS (Healtcare Disinfection Suite), con cui sono realizzati i carrelli in uso nei presidi ospedalieri siracusani, è in grado di abbattere nella misura del 99,8% e di impedire la proliferazione dei più rischiosi batteri, come l’Eschericha Coli e lo Staphylococcus Aureus. I batteri che si depositano sulle superfici in IPC HDS muoiono e non si riproducono. L’efficacia dell’azione antibatterica è certificata per cinque anni. Per la realizzazione di questo sistema di sanificazione, IPC Euromop, ha sottoposto il polipropilene delle sue attrezzature a un particolare ed esclusivo processo di plastificazione, che ha dato origine a una miscela di materia prima e di additivi organici che inibiscono la crescita dei batteri.
La plastica così ottenuta è stata sottoposta, superandoli tutti, a severissimi test di controllo, secondo la normativa industriale JIS Z 2008:200 per la quantificazione del comportamento delle superfici plastiche verso popolazioni di batteri. I test batteriologici sono stati effettuati in un laboratorio indipendente di Basilea e nel laboratorio di Microbiologia dell’Università di Padova, che ne hanno certificato l’efficacia antibatterica, che rimane intatta per un periodo di tempo di cinque anni.
Il sistema di sanificazione sanitaria IPC si completa con Sanivap, che si basa sulla tecnologia del vapore saturo a erogazione costante e sfrutta l’azione detergente e disinfettante delle alte temperature per eliminare lo sporco e i microrganismi potenzialmente dannosi da qualsiasi superficie e in maniera rapida e sicura.
Il sistema IPC Sanivap, certificato secondo le norme ISO 13485 (Sistema qualità dispositivi medici) e CE-DM 93/42 (CE dispositivi medici), convalidato nella maggiore efficacia dal Laboratorio Biotech-Germande di Marsiglia, è composto da generatori di vapore professionali che erogano vapore ad alta temperatura (150°C) e a pressione costante (5 bar), eliminando ogni necessità di risciacquo delle superfici e assicurando una perfetta asciugatura, senza ristagni o residui di umidità.
Il sistema IPC Sanivap svolge azione sgrassante, decontaminante, igienizzante e sanificante.Dai controlli che effettuiamo con frequenza – afferma il dottor Rosario Di Lorenzo, direttore sanitario del presidio ospedaliero di Avola – per il monitoraggio delle cariche batteriche all’interno dei gruppi operatori, abbiamo notato che effettivamente il sistema IPC per le pulizie riduce in maniera considerevole, e mai conseguita precedentemente, la carica batterica dalle superfici. Il che ci permette di operare con assoluta tranquillità, garantendo l’ambiente ideale per i nostri pazienti».
