Lavoro sommerso e irregolare? Arriva uno strumento che agevolerà la programmazione e l’effettuazione delle verifiche dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro sull’intero territorio nazionale in merito a un fenomeno che, purtroppo, interessa -e non marginalmente- anche il mondo delle imprese di pulizia/ multiservizi/ servizi integrati.
Tutto in un unico portale
L’idea è semplice, anche se l’attuazione pratica non lo sembra affatto: si tratta, in sintesi, di far confluire in un unico portale tutti i dati e le risultanze relativi al “sommerso” dell’INL, ma anche delle Forze dell’Ordine (Carabinieri e GdF), dell’Inps e dell’Inail. A prevederlo, fra le altre misure contenute nel testo, il Decreto Legge 30 aprile 2022, n. 36 recante “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”, uscito in GU n.100 del giorno stesso ed in vigore dal 1° maggio, proprio il giorno (e la casualità sembra di buon auspicio) della Festa dei lavoratori.
Il PNS introdotto dall’art. 19
Ma cerchiamo di vederci più chiaro (è proprio il caso di dirlo, parlando di… lavoro nero): all’art. 19 il provvedimento introduce il Portale nazionale del sommerso (PNS): in particolare, modificando l’art. 10 del D.Lgs. 23 aprile 2004, n. 124 e al fine di una programmazione efficace dell’attività ispettiva, nonché del monitoraggio del fenomeno del lavoro sommerso su tutto il territorio nazionale, i risultati dell’attività di vigilanza svolta dall’Ispettorato nazionale del lavoro (INL), dal personale ispettivo dell’INPS, dell’INAIL, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza avverso violazioni in materia di lavoro sommerso e in materia di lavoro e legislazione sociale, dovranno confluire nel Portale unico nazionale gestito dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Il Portale nazionale sostituisce e integra le banche dati esistenti attraverso le quali l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, l’INPS e l’INAIL condividono attualmente gli esiti degli accertamenti ispettivi. Inoltre, si prevede che nel Portale confluiscano i verbali ispettivi, ogni altro provvedimento consequenziale all’attività di vigilanza, compresi tutti gli atti relativi ad eventuali contenziosi conseguenti al verbale stesso.
Azioni anche sul versante sicurezza
Non solo: all’art. 20 si parla anche di “misure per il contrasto del fenomeno infortunistico nell’attuazione del PNRR e per il miglioramento degli standard di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro”. In particolare, per assicurare un’efficace azione di contrasto al fenomeno infortunistico e di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, il Decreto Legge prevede che l’INAIL promuova appositi protocolli di intesa con aziende e grandi gruppi industriali impegnati nell’esecuzione dei singoli interventi previsti dal PNRR. Tra gli interventi: programmi straordinari di formazione in materia di salute e sicurezza; progetti di ricerca e sperimentazione di soluzioni tecnologiche in materia, tra l’altro, di robotica, esoscheletri, sensoristica per il monitoraggio degli ambienti di lavoro, materiali innovativi per l’abbigliamento lavorativo, dispositivi di visione immersiva e realtà aumentata; sviluppo di strumenti e modelli organizzativi avanzati di analisi e gestione dei rischi negli ambienti di lavoro; iniziative congiunte di comunicazione e promozione della cultura della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.