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CCNL, fumata bianca: c’è l’accordo

E’ finalmente intesa. Il 9 luglio scorso le Organizzazioni datoriali Agci Servizi, Anip Confindustria, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi, Unionservizi Confapi, e le Organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil hanno sottoscritto l’ipotesi di accordo volta al rinnovo del CCNL “Multiservizi”.

Accordo storico

Si tratta di un accordo storico, e non solo perché arriva dopo oltre 8 anni di “vacanza contrattuale” e al termine di una trattativa che, tra vari stop and go, accelerazioni e rallentamenti dovuti anche alla particolare situazione emergenziale, si protraeva da più di sei mesi, ma perché giunge in un momento in cui si sente forte il bisogno di superare le divergenze e dare mostra di volontà di collaborare con ottimismo e senso di responsabilità. Ed è proprio “responsabilità” la parola chiave: verso le imprese, i lavoratori ed il Paese. L’intesa  raggiunta rappresenta un importante investimento da parte delle aziende che vogliono rendere più  moderno e ordinato il settore.

Un nuovo percorso nelle relazioni industriali

Un accordo che individua un nuovo percorso nelle relazioni industriali del settore volto  a risolvere, definire e rappresentare le principali questioni soprattutto nella interlocuzione  pubblica con la governance del Paese. Non stupisce, dunque, il plauso di tutte le parti coinvolte, a partire proprio dalle imprese, le cui associazioni di riferimento non nascondono la grande soddisfazione espressa in un comunicato congiunto.

I commenti delle Associazioni

Un segnale della volontà di contribuire alla ripartenza del Paese da  parte delle aziende il cui operato è fondamentale per cura e la  tutela di tutti, per l’economia e il lavoro. “Un rilancio del sistema delle relazioni in un settore che, in questi ultimi drammatici mesi, ha dimostrato tutta la sua essenzialità e che in vista delle fasi di ripartenza economica dovrà rivestire il proprio ruolo sociale con accresciuta consapevolezza”, dicono da Agci, Anip, Confcoop Legacoop e Unionservizi, commentando un accordo foriero di ottime notizie per tutti, a partire dai   più di 600mila occupati a cui viene applicato questo contratto che hanno riscontrato un aumento economico “lampo”, effettivo cioè già a partire dalla mensilità di luglio.

Tre anni di validità. Gli aumenti economici

Il nuovo contratto, infatti, ha decorrenza da luglio e scadrà il 31 dicembre 2024. L’aumento economico è, a regime, di €120 per il 2° livello; la prima tranche di €40 scatta a luglio 2021 mentre l’ultima, di €10, a luglio 2025, per una massa salariale complessiva, alla fine del periodo di vigenza, di €3.430. E’ stata anche individuata una soluzione innovativa che potrà produrre effetti economici per gli anni successivi alla scadenza.

Interventi anche sulla parte normativa

Non male, in un momento in cui proprio l’occupazione e i salari sono al centro di un acceso (e a tratti drammatico) dibattito nazionale. Ma non si tratta degli unici elementi di novità, perché anche la parte normativa vede importanti interventi su diversi istituti: tra i principali spiccano quelli relativi al cambio appalto (aumentate le informazioni e le comunicazioni tra azienda cessante e azienda subentrante e alle OO.SS.) e al contrasto alle violenze e molestie nei luoghi di lavoro in un settore, giova ricordarlo, a grande prevalenza di manodopera femminile. In particolare  vengono recepiti i principi e le azioni contenute nella Convenzione ILO n. 190, con l’impegno ad individuare un Codice di Condotta/Linee Guida. Inoltre si istituisce, per le lavoratrici inserite nei percorsi di protezione, il diritto di astenersi dal lavoro con congedo retribuito per un periodo massimo di 90 giorni lavorativi prorogabile per ulteriori 90 giorni lavorativi con diritto al pagamento di una indennità pari al 70% della retribuzione corrente.

Le altre novità, dal tempo determinato al part time

Significativi “ritocchi” anche sul ricorso al tempo determinato e ai contratti di somministrazione, per cui il limite di utilizzo complessivo viene individuato nel 35%, sull’orario multiperiodale e banca ore (demandata alla contrattazione di secondo livello la possibilità di sottoscrivere specifiche intese sul meccanismo della banca delle ore), e sul contratto di lavoro a tempo parziale: riviste le modalità per la presentazione alle Rsa/Rsu/oo.ss. dei dati sull’utilizzo del part-time, utili a realizzare un esame congiunto per consolidare le ore di supplementare prestate, e sul trattamento di malattia, per cui viene confermato il quadro normativo attuale e viene istituita una Commissione paritetica, con il compito di definire con l’INPS una convenzione al fine di acquisire i dati relativi al fenomeno delle “micro-assenze”, un problema storico del comparto.

Il ruolo di Onbsi

Grande e comprensibile soddisfazione anche in casa Onbsi – Organismo Nazionale Bilaterale Servizi Integrati, la realtà che  accorpa le associazioni datoriali e organizzazioni le sindacali di categoria firmatarie del contratto. “Questi traguardi raggiunti rivestono una grande importanza soprattutto in un momento storico come questo in cui i lavoratori hanno continuato a prestare la loro opera durante la Pandemia dimostrando grande senso di responsabilità e dedizione al lavoro che va sostenuta e valorizzata con ancora più impegno” dicono il presidente Andrea Laguardia e il vicepresidente Giovanni Dalò.

Nuovi compiti per l’Organismo

“Le parti socie costituiranno una Commissione paritetica con il compito di analizzare il fenomeno delle micro-assenze e mettere a disposizione i risultati della ricerca. Si è anche convenuto sulla opportunità di rilanciare e valorizzare le strutture bilaterali (Fondo Asim e Onbsi) impegnandosi ad un confronto, da concludersi entro ottobre, che porti alla definizione di un Accordo di Governance del sistema bilaterale contrattuale, per individuare migliori soluzioni organizzative, nuove prospettive per la valorizzazione delle relazioni sindacali. L’Organismo è pronto per svolgere i compiti che questa nuova intesa gli assegnerà fornendo gli spazi, i mezzi e le professionalità propri dei tavoli della bilateralità”.

 

 

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