HomeNewsletterPersonale ispettivo INL e “potere di disposizione”

Personale ispettivo INL e “potere di disposizione”

Attenzione alla correttezza nei rapporti di lavoro, sono in arrivo pesanti giri di vite da parte delle autorità ispettive. Di recente, infatti, e precisamente con un comunicato del 4 maggio 2021 l’INL – Ispettorato Nazionale del Lavoro, ha reso nota l’intenzione di rafforzare la missione istituzionale di tutela dei diritti e di promozione della legalità dei rapporti di lavoro mediante l’utilizzo del potere di disposizione attribuito al personale ispettivo, ampliato a seguito dell’intervento normativo attuato con l’articolo 12 bis del D.L. n. 76/2020, che ha integralmente sostituito l’articolo 14 del D.Lgs. n. 124/2004.

Di che cosa si tratta nello specifico? La disposizione è un ordine con il quale l’organo ispettivo intima al datore di lavoro di adempiere a un obbligo previsto dalla legge o dal CCNL applicato, attribuendo un termine di ampiezza variabile a seconda della criticità evidenziata. Il provvedimento è immediatamente esecutivo, ma se il datore di lavoro ottempera a quanto contenuto nel provvedimento con il ripristino della legalità secondo le modalità indicate, l’accertamento ispettivo si conclude senza alcuna conseguenza sanzionatoria.

L’utilizzo del potere dispositivo consente di garantire una tutela rapida ed efficace dei diritti sostanziali dei lavoratori, a garanzia del corretto svolgimento dei rapporti di lavoro.

Tanto per entrare ancor più nel concreto, i casi di più frequente utilizzo dello strumento hanno riguardato ipotesi di: omesse e infedeli registrazioni sul LUL (Libro Unico del Lavoro) che non determinano differenti trattamenti retributivi, previdenziali o fiscali (articolo 39 del D.L. 112/2008 conv. con L. 133/2008); imposizione di un sistema di rilevazione delle presenze; mancata individuazione delle fasce orarie o dei turni di lavoro o mancato rispetto della collocazione oraria nei rapporti di lavoro a tempo parziale; irregolarità relative al Regolamento delle società cooperative; mancato rispetto della rotazione dei lavoratori da porre in CIG o in CIG in deroga; adeguamento delle tutele alla qualificazione giuridica del rapporto.

Link Comunicato INL

 

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