(tratto da: “GSA” n.8, Agosto 2009)
Velocizzano e razionalizzano il lavaggio dei pavimenti su piccole e medie superfici,anche molto ingombre. In catalogo da tutti i produttori.
Piccolo è bello, una volta di più. Forse è per questo che sempre più imprese, che giorno dopo giorno, sul campo, si trovano ad affrontare i problemi più vari e più difficili, scelgono come loro piccole-grandi alleate le “mini lavasciugapavimenti” compatte che uniscono maneggevolezza, funzionalità e versatilità nei diversi ambiti applicativi. Piccole soluzioni, insomma, per grandi (e svariate) applicazioni. La prima esigenza che soddisfano è la facilità di trasporto: molto spessogli operatori hanno l’esigenza di spostarsi anche rapidamente di cantiere in cantiere, e non possono permettersi di tenere una macchina per ogni luogo di lavoro. Ecco allora i vantaggi della compattezza e della leggerezza di queste macchine, alcune delle quali hanno il manico che si piega fino ad aderire al corpo macchina. In questo modo il trasporto della lavasciuga assomiglia molto al carico-scarico di una valigia, o di un piccolo baule.
Arrivati poi sul posto di lavoro, ciò di cui c’è bisogno, nella stragrande maggioranza dei casi, è di una macchina in grado di muoversi in ambienti a volte assimilabili al domestico, ma con le rese e l’affidabilità di un apparecchio professionale. Il gioco è fatto: la ricerca delle grandi case produttrici negli ultimi anni è andata per l’appunto in tale direzione.Le piccole lavasciuga stanno davvero segnando una fascia di mercato a sé stante: tutti le hanno, i cataloghi dei più grandi produttori e dei rivenditori non ne possono più fare a meno ormai, e l’ultimo Pulire lo ha ampiamente dimostrato.
Le “ultracompatte”: una nuova offerta del mercato
Le piccole lavasciuga compatte (chiamate anche “ultracompatte”, proprio in virtù delle ridotte dimensioni che non vanno a scapito dell’efficienza nel lavoro) sono modelli che, introdotti qualche anno fa sul mercato, sono oggi alla ribalta proprio perché offrono un rapporto ideale fra ingombro, maneggevolezza, prezzo ed efficienza in una larghissima fascia di lavori svolti dalle imprese. Non è azzardato dire che, con ogni probabilità, sono proprio queste ultime ad aver decretato il successo delle ultracompatte, macchine adatte a lavorare in spazi ristretti, in entrambi i sensi di marcia, con un ingombro ridotto che ne facilita quindi il trasporto da un luogo all’altro e da un cantiere all’altro. Ogni modello, nel settore della pulizia industriale come nel resto del mercato, non nasce a caso: è il frutto mirato di una specifica domanda, di un bisogno espresso o latente, del quale il marketing si fa interprete. Nel caso delle ultracompatte, l’input è arrivato perlopiù dalle piccole e medie imprese, e il merito di aver puntato su queste piccole-grandi macchine e di aver vinto la scommessa va riconosciuto a quelle aziende che hanno investito risorse e mezzi nella progettazione e nella ricerca di uno strumento in grado di coniugare efficacemente le esigenze di produttività, flessibilità operativa e contenimento dei costi. In una parola: le straordinarie capacità di questa nuova generazione di piccole lavasciuga si coniugano alla perfezione con le esigenze operative di piccole e medie imprese. Va da sé che l’investimento iniziale viene ammortizzato in breve tempo, grazie agli straordinari vantaggi di queste “piccole”. E non è poco, soprattutto di questi tempi…
A cavo o a batteria, sempre efficacissime
A cavo o a batteria (ormai la doppia opzione sta diventando una regola, e alcune macchine hanno addirittura il caricabatteria incorporato), si tratta di macchine professionali, che come tali assicurano prerogative d’eccellenza, fin nei minimi dettagli. Sì, perché si tratta di macchine user friendly ma non “semplici”. Alcune case adottano accorgimenti per migliorare l’ergonomia e il trasporto, come l’impugnatura ripieghevole, ormai un “classico” di questo tipo di macchine con operatore a terra: il manubrio che si flette, in diversi casi fino a 180° (a creare quindi un angolo piatto con il corpo-macchina), offre la possibilità di raggiungere luoghi estremamente difficili, passando ad esempio sotto i tavoli. Non mancano, da parte di alcuni costruttori, accorgimenti volti al risparmio di soluzione detergente, in linea con le esigenze di risparmio e rispetto ambientale, sempre più sentite dalla committenza e dagli utilizzatori. E non è tutto: nei modelli più recenti l’escursione ad ampio raggio del gruppo di asciugatura permette un perfetto lavaggio ed asciugatura anche con percorsi irregolari, tipici per evitare ostacoli in ristoranti, comunità, negozi o aree anguste. E diversi sono i produttori che stanno lavorando per ridurre al minimo la necessità di manutenzione su queste macchine. Macchine che, sempre più, coniugheranno al meglio la produttività con la riduzione dei costi manutentivi.
Insuperabili nello “stretto”
Insuperabili negli ambienti medio-piccoli e ingombrati (pensiamo a un magazzino o a un ripostiglio, con scaffali, pacchi, oggetti sparsi un po’ dovunque che inevitabilmente restringono il passaggio), queste soluzioni si collocano esattamente a metà fra i tradizionali sistemi manuali, a volte francamente anacronistici, e le lavasciuga più grandi, costose e inutilizzabili in certi ambienti. L’opzione a batteria, fra l’altro, consente una libertà di movimento ancora maggiore, perché svincolata dal cavo che ne limita il raggio d’azione ostacolandone anche i movimenti.Le piste di lavoro si aggirano intorno ai 30-35 cm, ma possono arrivare anche ai 50 a seconda dei modelli; i serbatoi della soluzione e del recupero hanno una capienza di una decina di litri circa: quanto basta per pulire spazi come uffici, condomini, appartamenti, aule scolastiche, aree comuni di collettività, senza escludere le attività commerciali, le piccole strutture della grande distribuzione, la logistica e la piccola industria. Per dare una dimensione di massima, per questo tipo di macchina le rese teoriche indicano fino a 1000 mq/ora: non poco, e comunque nei termini di questa metratura rientrano molti degli ambiti ove si svolge il lavoro delle imprese artigiane. Anche perché le ridotte dimensioni agevolano la pulizia nei luoghi difficili, come sotto banchi, bancali e tavoli, in corsie ristrette dove i cambi di direzione e le difficoltà ambientali sono all’ordine del giorno.
Per pulizie di fondo e di mantenimento
Ma forse il più grande vantaggio nell’impiego di queste macchine, senza dubbio un plus in grado di orientare una scelta, è la possibilità di impiegare queste macchine in entrambi i tipi di pulizia necessari negli ambienti: si tratta di lavasciuga sufficientemente potenti per svolgere sia le pulizie di fondo, anche laddove vi sia molto sporco, sia le pulizie ordinarie e dunque di mantenimento sulla quasi totalità delle superfici dure. La pressione delle spazzole, infatti, supera anche i 20 kg, il che assicura rese efficaci anche in presenza di sporco ostinato e accumulato. Con queste macchine, in sintesi, si va affermando una nicchia nuova di mercato, che va ad aggiungersi alle altre integrandosi felicemente ad esse. Lo dimostrano le aziende italiane ed estere che, in occasione di Pulire ma anche delle altre manifestazioni fieristiche, hanno proposto soluzioni ultracompatte sempre più all’avanguardia in termini di resa, sicurezza e, perché anche l’occhio vuole la sua parte, estetica. Per non parlare del rapporto qualità-prezzo, ormai assai valido e commercialmente competitivo nella quasi totalità dei casi.