HomeNewsletterConfartigianato, allarme Cam

Confartigianato, allarme Cam

Ben vengano i Cam se contribuiscono al rispetto dell’ambiente e alla salvaguardia della nostra vita e di quella delle generazioni future. Ma cosa dire se, poi, finiscono per ostacolare la partecipazione alle gare pubbliche delle Piccole e medie imprese, già resa piuttosto complicata, come sappiamo, dalle politiche di centralizzazione/ aggregazione delle domanda pubblica: è la denuncia di Confartigianato, che in un comunicato del 9 novembre scorso lancia l’allarme.

Partecipare ad una gara d’appalto pubblico –vi si legge- è quasi impossibile per una piccola impresa: a bloccare l’accesso sono i criteri ambientali minimi, requisiti imposti da decreti del Ministero dell’ambiente e inseriti nel nuovo Codice dei contratti pubblici per attuare il Piano nazionale sugli acquisti verdi della Pubblica amministrazione. In pratica, secondo le nuove norme, che recepiscono disposizioni europee del 2003, le pubbliche amministrazioni devono scegliere di acquistare beni e servizi tenendo conto del loro impatto ambientale e sociale nelle fasi di produzione, utilizzo e smaltimento. Le imprese che vogliono lavorare con il Sistema Pubblico devono quindi disporre di prodotti, servizi e organizzazioni che rispettino i criteri ambientali minimi stabiliti e conformarsi alle prescrizioni previste. Ma tutto ciò, come spesso accade in Italia, si è trasformato in una sorta di barriera di oneri burocratici pressoché invalicabile per i piccoli imprenditori. Con il risultato che l’accesso alle gare pubbliche è possibile soltanto ad una manciata di aziende. Una situazione insostenibile per settori come, ad esempio, quello delle costruzioni che soffre ancora pesantemente gli effetti della crisi.

A seguito di una serie di segnalazioni giunte da Confartigianato Autorità Antitrust che le ha ritenute fondate ed ha avviato un’istruttoria di approfondimento. Inoltre l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha aperto un tavolo di confronto con le Organizzazioni d’impresa per analizzare tutti gli aspetti critici nell’applicazione dei criteri minimi ambientali e, in particolare, quelli che introducono clausole inique e sproporzionate per le imprese. Le Associazioni interessate sonio quindi convocate per il prossimo 23 novembre: si apre un dialogo che non potrà che portare benefici sul versante della la partecipazione delle micro, piccole e medie imprese alle gare pubbliche assicurando, al tempo stesso, il raggiungimento degli obiettivi del Piano d’azione nazionale per la sostenibilità ambientale degli acquisti della Pubblica amministrazione.

Link Comunicato Confartigianato 9/11/2018

 

CONTENUTI SUGGERITI