Circa il 30% della popolazione mondiale – 2,3 miliardi di persone – non ha ancora oggi accesso ai servizi igienici di base. Di queste, 600 milioni condividono il bagno con altre famiglie e altri 892 milioni non ne dispongono affatto.Per mettere in luce queste problematiche e sensibilizzare sull’importanza di adeguati e puliti servizi igienici per la salute, l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha istituito nel 2001 il World Toilet Day, che si celebra il 19 novembre.
Initial, azienda tra i leader mondiale in servizi per l’igiene, ha realizzato una ricerca[ii] in cinque Paesi – Regno Unito, Francia, Italia, Australia e Malesia – e ha valutato esperienze, preferenze e comportamenti delle persone che utilizzano i bagni pubblici in luoghi come ristoranti, bar, centri commerciali, stazioni ferroviarie e edifici pubblici.
L’odore è uno dei primi aspetti ad essere esaminati quando si entra in un bagno. In particolare, gli odori sgradevoli vengono associati prevalentemente alla carenza di pulizia (85% degli intervistati), alla scarsa igiene (82%) e ai batteri (69%). Per contro, l’assenza di odori o un odore gradevole sono indici di pulizia per oltre tre quarti degli intervistati nei diversi paesi (76%). Questa percentuale sale a oltre l’80% degli intervistati italiani.
E proprio gli italiani mostrano, in generale, una sensibilità maggiore su queste tematiche, con percentuali sempre più alte rispetto alla media globale. L’86% dei nostri connazionali, ad esempio, afferma che l’odore è la prima cosa che notano di un bagno e ben il 92% è sensibile nel percepire i cattivi odori nei bagni pubblici, e si dice disgustato quando questo avviene, rispetto ad una media internazionale dell’82%. Il 28% rifiuta di utilizzare toilette dall’odore sgradevole, rispetto al 16% in media degli altri Paesi.
Gli odori piacevoli, invece, vengono associati all’igiene e gli odori sgradevoli alla mancanza di pulizia: tre quarti (75%) degli italiani presumono che un ambiente è pulito se la toilette ha un buon odore.
La ricerca, inoltre, evidenzia un legame diretto tra bagni maleodoranti e pratiche non igieniche: paradossalmente, quando le persone considerano sporco un bagno sono molto più inclini ad adottare comportamenti errati, che innescano un circolo vizioso di diffusione di germi e batteri. Gli intervistati hanno infatti ammesso che in presenza di cattivi odori cercano di uscire dal bagno il prima possibile (88%), saltando ‘passaggi’ importanti tra cui lavarsi le mani, usare il sapone o asciugarsi correttamente le mani.
Tra gli elementi che invece rassicurano sulla pulizia e l’igiene del bagno vi è la presenza di profumatori e dispositivi di deodorazione per ambienti che per il 40% degli italiani rinforza la percezione di una toilette pulita.