Attenzione ai contanti: dal 1° luglio potrebbero letteralmente scottare, e non solo per l’effetto del solleone estivo.
Stop ai contanti
La novità, prevista dalla legge di Bilancio per l’anno in corso (l. 205/17, commi 910-913), è che dal prossimo mese entrerà in vigore il divieto dei contanti e sarà necessario corrispondere le retribuzioni, ma anche acconti ed eventuali prestiti (tutto ciò che, insomma, comporti giri di denaro fra datore e dipendente) ai lavoratori soltanto con mezzi tracciabili.
Colpiti soprattutto i “piccoli”
La previsione non incide tanto sulle grandi imprese, dove l’accredito sul conto corrente è ormai una prassi per tutti, ma soprattutto su quelle piccole realtà in cui l’uso dei contanti è ancora ben vivo. L’obiettivo dichiarato è quello di porre fine alla cattiva pratica di false buste paga e minacce di licenziamento da parte di datori di lavoro che adottano pratiche del tutto illegali. Coinvolte tutte le tipologie di lavoro subordinato, compresi i co.co.co e i rapporti di lavoro con i soci di coop. Esclusi solo il lavoro domestico e i lavoratori della PA.
Pesanti sanzioni
Pesanti le sanzioni per i datori di lavoro che non rispetteranno la nuova legge. Nel caso di pagamento dello stipendio in contanti e non tramite metodi tracciabili, il datore di lavoro o committente sarà sottoposto a sanzione amministrativa pecuniaria tra i 1.000 e i 5.000 euro.
La nota INL
A questo proposito si è già attivato l’INL – Ispettorato Nazionale del Lavoro, che con la nota 4538 del 22 maggio 2018 fornisce ulteriori chiarimenti.