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Il futuro premiato a Pulire 2017

E’ andato alla Diversey Care, e precisamente alla seconda generazione di robot Taski, denominata Swingobot 2000, l’edizione 2017 del Premio Innovazione, che quest’anno si è caricata di un significato tutto speciale trattandosi della decima edizione dell’ambito riconoscimento della lampadina.

Innovazione e robotica: un rapporto sempre più stretto
Un’ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che il binario dell’innovazione passa con sempre maggiore decisione attraverso la robotica intelligente. Innovazione, dunque, fa sempre più rima con automazione, a patto naturalmente che quest’ultima sia un aiuto per l’uomo e non vada a discapito della qualità,. Della sicurezza e del lavoro degli operatori, che nel nostro settore resta comunque impossibile da sostituire integralmente. L’altra grande tendenza che è emersa da questo premio, e che si integra alla perfezione con la prima, è quella della superconnessione, in una sorta di dinamica ioT (o 4.0, a seconda di come la si intenda) applicata al cleaning. Parliamo in pratica di macchine che dialogano tra loro o con un server remoto in grado di registrarne spostamenti, lavori effettuati e dati nel minimo dettaglio, consentendo una gestione intelligente e razionale dei parchi-macchine.

Swingobot 2000

L’innovazione dev’essere intelligente
Un concetto, quello della necessità di innovare in modo consapevole e intelligente, ribadito da tutti quelli che, in Diversey, hanno lavorato al progetto risultato vincitore, a partire da Laurent Ryssen, Global machines marketing director di Diversey-Sealed Air, che nella serata di martedì 23 maggio, primo giorno di fiera, ha ricevuto la clessidra dell’innovazione dalle mani di Toni D’Andrea, Amministratore delegato di Afidamp Servizi. Comprensibile la soddisfazione del team Diversey che, da vera squadra vincente, è accorso in massa allo stand dell’Afidamp per la premiazione, e fiero della divisa azzurra che contraddistingue la multinazionale del gruppo Sealed Air.

Soluzioni di nuova generazione
Un’azienda che da anni è impegnata sul fronte dell’innovazione “spinta”, come dimostrano i riconoscimenti ricevuti in molte fiere di settore e i frequenti “roadshow” che, anche in Italia, permettono di toccare con mano le soluzioni innovative non solo in fatto di macchine, ma anche di detergenti, attrezzature e sistemi. Per ciò che riguarda Swingobot, si tratta di un robot-lavasciuga di seconda generazione accuratamente studiato fin dalla fase progettuale, in grado di migliorare le performance fino al 20% rispetto alle già impressionanti prestazioni dei robot precedenti, peraltro già apprezzati dal mercato e vendutissimi. Migliorata nelle prestazioni, nel sistema di navigazione sonar e laser, nella sicurezza e nella capacità di adattarsi agli ambienti di lavoro, questa gamma di robot si muove in modo molto agile ed è capace di evitare gli ostacoli sulla pista di lavoro con ancora maggiore accuratezza Non solo: i particolari accorgimenti tecnici permettono di ottimizzare il dosaggio riducendo notevolmente -cosa non da poco in questi tempi- i consumi di energia e acqua. Ma le migliorie tecniche partono già dalla fase costruttiva: infatti queste macchine vengono realizzate al 100% in Svizzera con sistemi produttivi che a loro volta sono orientati al 4.0, chiudendo il cerchio della razionalizzazione di processo. Un miglioramento, che, si stima, potrebbe assicurare all’azienda almeno almeno un anno e mezzo di vantaggio competitivo rispetto ai principali concorrenti attivi nella robotica applicata al cleaning professionale.

Una giuria qualificata
E ovviamente il robot si interfaccia alla perfezione, così come le altre macchine Taski, con la piattaforma integrata IoC, internet of Clean. Tutto questo ha fortemente colpito la giuria di esperti internazionali, composta da Peter Hug – Direttore Generale di EUnited, Pedro Pey Navines – Presidente AEFIMIL, Patrick Makhubela – Presidente NCCA, Graziano Rinaldini – Direttore Generale di Formula Servizi e dallo stesso Toni D’Andrea, che ha dichiarato il robot Taski vincitore assoluto dell’edizione “delle 10 candeline”.

Per un cleaning “connesso”
Fra l’altro Swingobot 2000 non era l’unica macchina in lizza per Diversey: un’altra soluzione molto innovativa, presente fra i sei finalisti, era infatti rappresentata dagli aspirapolveri Aero, che dettano nuovi standard nel mondo dell’aspirazione garantendo potenze e performance da primato. Due i finalisti anche per Kärcher, altra azienda che ci ha abituato a fare innovazione di qualità: anche in questo caso una delle soluzioni è all’insegna del “cleaning connesso”. Connected cleaning infatti è un software gestionale che ha lo scopo di tenere sotto controllo il processo -dalle macchine all’azione umana, che nel cleaning è importantissima- rendendolo semplice, facile e veloce e permettendo una verifica puntuale del risultato. Tre sono gli assi portanti: sistemi, tempistiche, metodologie di problem solving. Con il Connected Cleaning abbiamo sviluppato un portfolio prodotti digitale in cui tutti gli elementi collaborano armoniosamente. In un primo tempo abbiamo inserito due grandi prodotti digitali su una stessa piattaforma: Kärcher Fleet e Kärcher Manage: uniti in un unico software, questi programmi lavorano in totale armonia e sinergia: pulizia manuale e macchinari, luoghi e stanze da pulire, pianificazione, statistiche, assistenza: tutta l’infrastruttura è contenuta in un solo software. E le possibilità sono praticamente illimitate. La seconda novità della multinazionale tedesca riguarda la purificazione dell’aria, con Air Purifier Afg 100, che si muove in un solco già tracciato da Kärcher da tempo, ma che adesso sta esprimendo vere e proprie innovazioni. Innanzitutto il design: si tratta di una “torretta” molto bella, che si colloca con grande eleganza in tutti gli ambienti. Ma le innovazioni non sono solo estetiche: all’ingresso dell’aria, vicino allo stelo che sostiene l’apparecchio, c’è un primo filtro per le grosse impurità seguito, salendo, da un ventilatore potente e silenzioso. Ma la vera sorpresa è il “plasmagenerator” che si trova ancora più in alto, e che è capace di dare il “colpo di grazia” anche alle particelle e agli agenti patogeni di più ridotte dimensioni come virus e polveri sottili e Vocs, ossia composti organici volatili. E ce n’è anche per gli odori: appositi filtri a tre stadi rimuovono gli odori sgradevoli, per restituire un’aria purificatissima: inodore, libera da ozono e non contaminata.

Pulizie nei condotti e sistemi di filtri
Particolarmente interessante è l’apparecchiatura multifunzione “Multibot” di Teinnova, capace di riunire in sé svariate applicazioni relative al mantenimento delle condizioni igieniche degli impianti aeraulici, come pulizia, disinfezione, ispezione e varie altre operazioni da svolgere nei condotti. La soluzione si segnala per la sua compattezza e versatilità. Compatto e robusto è anche Unger HydroPower Ro, un sistema di filtri intelligente e innovativo. Con una portata d’acqua pura che arriva fino a 400 litri all’ora, può essere usato contemporaneamente da 3 utilizzatori. Ro Smartguard, un sistema elettronico evoluto di “assistente digitale” monitora lo stato di usura dei vari componenti permettendo di programmare al meglio i lavori e la manutenzione del sistema. Le sequenze di accensione e spegnimento guidate aumentano la durata dei vari componenti del sistema, riducendo i costi in uso. La configurazione è ben concepita, i materiali d’alta qualità e la lavorazione accurata offrono l’affidabilità richiesta per una lunga durata. Il sistema di sostituzione filtri FastLock permette a qualunque operatore di sostituire prefiltro, membrane e filtro in resina in una manciata di minuti e 30 volte più rapidamente di prima.

Un grande successo
L’iniziativa, come ogni anno, ha avuto grande successo e questo dimostra che il sistema produttivo e di ricerca italiano risponde, nonostante i tempi difficili, positivamente agli stimoli verso la modernizzazione e il miglioramento tecnologico. Come ogni volta, non sono mancate le delusioni e anche qualche polemica, ma questo è il “sale” di ogni “award”, e guai se non ci fosse! Afidamp, però, getta acqua sul fuoco e ribadisce quelli che sono gli intenti più profondi del Premio: “La volontà degli organizzatori del concorso, quale esempio di azione innovativa, punta non soltanto a valorizzare le aziende selezionate, ma soprattutto a trasmettere un senso positivo a tutti gli operatori del settore”. L’obiettivo, insomma, è sempre quello di promuovere la cultura della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione a 360 gradi, a beneficio dell’intero mondo del cleaning professionale.

 

 

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