(tratto da “GSA” n.2, Febbraio 2010)
Dagli spazi comuni alle camere, la toilette è un ambiente da pulire sempre con cura, a maggior ragione in albergo. Ecco, fase per fase, le indicazioni per una corretta procedura. Ancora una volta il Vademecum Afed si rivela una guida indispensabile.
I servizi igienici rappresentano un ambiente determinante per l’offerta di un buon servizio alberghiero. Dalla toilette degli spazi comuni ai bagni architettonicamente sempre più ricercati che si trovano nelle singole camere, questi ambienti hanno sempre bisogno di adeguati interventi di pulizia e igienizzazione. Ne va della qualità del soggiorno e, in ultima battuta, della fidelizzazione del cliente. Chi mai tornerebbe in un albergo e, in generale, in una struttura ricettiva con i bagni sporchi? A domanda retorica, risposta scontata: nessuno, è evidente. E quando in ballo c’è anche la nostra salute, non c’è da scherzare. Bisogna pulire bene, con serietà e competenza, e soprattutto senza fretta e rispettando le corrette procedure. Viene poi la scelta di prodotti, attrezzature e macchinari, altrettanto centrale. Detto questo, la pulizia del servizio igienico resta in ogni caso una delle più difficoltose, vuoi per la tipologia di sporco che vi si incontra, vuoi per l’alto rischio insito nell’ambiente stesso.
Ecco perché nulla, in un contesto come questo, può essere lasciato al caso; al contrario, tutto deve essere programmato e svolto secondo procedure ben precise. Per scoprire che, in albergo, anche la toilette può diventare un punto d’eccellenza.
Il Vademecum: una guida che farà… la storia del pulito
Niente da dire: la storia delle procedure di pulizia professionale in Italia è divisa, a mo’ di spartiacque, fra una fase pre e una fase post-Vademecum. Lo diciamo senza tema di esagerazioni: da quando Afed ha pubblicato la sua guida per le pulizie professionali, niente è più come prima. Ora ci sono le istruzioni, le procedure, le indicazioni adeguate ad ogni attività di pulizia, per tutti gli ambienti.
Grazie al Vademecum per le pulizie professionali, in una parola, le metodologie operative per la pulizia nei vari ambienti non sono più un mistero: il “Manuale del formatore”, che rappresenta una parte essenziale del Vademecum stesso, contiene indicazioni pratiche e metodologiche per affrontare (e insegnare ad affrontare) la pulizia in diversi contesti: uno di questi è proprio il servizio igienico. Dalla preparazione del materiale alla pulizia quotidiana, dalle operazioni periodiche alla manutenzione del materiale, ecco le indicazioni fase per fase.
Preparazione del materiale
La procedura ha inizio con la fase di preparazione del materiale. Il carrello per le pulizie giornaliere, innanzitutto, va predisposto seguendo criteri di funzionalità e praticità, a partire dal codice- colore: si dovranno predisporre panni rossi e blu, e accoppiati abrasivi-spugne e cartello indicatore di pavimento bagnato o interdizione al traffico, per evidenti ragioni di sicurezza. Inoltre si prepareranno l’attrezzo per la scopatura a umido, garze monouso o frange, attrezzo per il lavaggio, frange per il lavaggio, vaporizzatori. Si passa poi alla preparazione del detergente, che sarà un formulato neutro o disinfettante/sanificante, un disincrostante per uso giornaliero e periodico da diluire, eventualmente dei pronti all’uso; quindi sacchi a perdere per cestini portarifiuti, materiali di consumo, frettazzo e relativo abrasivo e cartello di interdizione al passaggio mentre si svolgono le operazioni.
Raccomandazioni importanti riguardano la manipolazione dei prodotti detergenti. Questi ultimi vanno innanzitutto identificati; quindi, in caso di frazionamento del prodotto, i flaconi andranno etichettati. Va da sé che non bisogna assolutamente cercare di riconoscere i prodotti annusandoli o tastandoli…
Le etichette dei prodotti vanno quindi lette con estrema attenzione, e l’impiego dei detergenti deve essere coerente con le specifiche operazioni indicate.
Veniamo al dosaggio dei prodotti, ove non pronti all’uso. Due le fasi: una prima azione prevede di versare nel secchio, flacone e/o vaporizzatore la quantità di acqua necessaria; quindi andrà versata nell’acqua la dose di prodotto indicata.
Quanto al deposito, i prodotti pericolosi vanno conservati in locali o spazi appositi, e chiusi a chiave; se il prodotto viene travasato, è necessario riportare l’etichetta sul nuovo contenitore. I prodotti non etichettati vanno eliminati.
Diverse le precauzioni da osservare: evitare di mescolare due detergenti fra loro; non travasare mai il contenuto di un contenitore in un altro che non sia identico, tanto meno in un contenitore anonimo (ad esempio una bottiglia d’acqua); diluire sempre il detergente nell’acqua, mai il contrario; leggere e seguire le avvertenze riportate sulla scheda di sicurezza; richiudere sempre il recipiente quando non si utilizza più il detergente; non portare mai alla bocca il prodotto. Un’altra importante precauzione va tenuta sempre presente in fase di avvio delle operazioni: occorre fare attenzione a non utilizzare panni dello stesso colore per il lavaggio di zone con diverso rischio di inquinamento biologico. Un esempio pratico riguarda tazza wc e lavabo, che andranno lavati con panni di colore differente in quanto zone a diverso rischio biologico.
La pulizia giornaliera
Le operazioni nella toilette si distinguono, come avviene per molti altri ambienti, in giornaliere e periodiche. Le operazioni giornaliere prendono avvio dalle necessarie precauzioni di sicurezza: va innanzitutto posizionato il cartello indicatore di pavimento bagnato o interdizione al traffico, lasciando fuori dal locale il carrello multiservizio. Se è previsto e le condizioni atmosferiche lo consentono, si dovranno aprire le finestre o attivare l’aspirazione. Andranno quindi svuotati i cestini portarifiuti, da posizionare fuori del locale. Poi si vaporizzerà il detergente su tazza wc, bidet, lavabo e zone adiacenti; si metterà dunque lo scopino dentro la tazza del wc.
In un secondo momento avverrà il ripristino e il rifornimento dei materiali di consumo, quindi si passerà al pavimento che dovrà essere pulito anche nelle parti meno accessibili e nascoste. Poi ci si deve riportare in zona wc: l’interno della tazza andrà pulito con lo scopino, che andrà quindi riposizionato. L’esterno della tazza wc e le zone adiacenti e posteriori saranno poi da pulire con panno e accoppiato abrasivo-spugna rossi. Occorrerà quindi pulire i lavandini, le aree adiacenti e gli accessori, ancora con panno e accoppiato abrasivo ma di colore diverso dal rosso. Poi si asporteranno con panno umido le impronte e le macchie dallo specchio, si chiuderanno le finestre (se ci sono) e si laverà infine il pavimento con metodo appropriato e/o attrezzo spingiacqua. L’ultima operazione sarà il riposizionamento dei cestini. Onde ottimizzare il lavoro ed evitare inutili fatiche, è importante procedere secondo un percorso circolare, per evitare di percorrere più volte il medesimo tragitto. Raccomandazione ormai nota a tutti gli addetti ai lavori: nella pulizia delle superfici verticali è essenziale procedere dall’alto verso il basso, in modo tale da raccogliere successivamente lo sporco “precipitato” dall’alto, ottimizzando il lavoro e guadagnandoci in sicurezza.
La operazioni periodiche
Poi ci sono le operazioni periodiche, che sono quelle che, come da capitolato d’oneri, si effettueranno con cadenza diversa da quella giornaliera.
Anch’esse comprendono e prevedono una serie di fasi: la deragnatura a vista, innanzitutto, seguita dal lavaggio (interno ed esterno, previo eventuale smontaggio se necessario) dei punti-luce, entro i quali, si sa, si annidano polvere e sporco ostinato, carcasse di insetti e quant’altro. Le pareti piastrellate vanno poi lavate con un prodotto neutro o disincrostante, così come i termosifoni (altro angolo a rischio). Vanno dunque aspirate le bocchette d’aerazione, per venire alla disincrostazione degli idrosanitari e-o dei punti di stillicidio. Concluderà il tutto un accurato lavaggio di vetri, specchi, porte ed elementi di arredo. Su tali superfici periodicamente potrà risultare utile l’impiego del vello con tergivetro e dello spingiacqua. Per i bagni colpiti da atti vandalici, l’eventuale rimozione dei graffiti deve essere eseguita per mezzo di prodotti particolari e specificamente dedicati prima del lavaggio, e dovrà essere praticata da personale specializzato.
La manutenzione del materiale
Ma tutto questo è inutile senza una corretta manutenzione dei materiali con cui si svolgono le operazioni di pulizia. Vale a dire: non ha senso pulire con… un panno sporco! Ecco allora che anche alla fine del lavoro il lavoro non è… finito. Al termine di ogni giornata, infatti, vi sarà da svolgere tutta una serie di operazioni importanti almeno quanto quelle di pulizia in senso stretto.
Lo smaltimento dei rifiuti è imprescindibile: i sacchi vanno trasportati al punto di raccolta e conferiti negli appositi contenitori per la raccolta differenziata; vanno sostituiti i sacchi sul carrello multiservizio; bisogna lavare i panni, gli accoppiati abrasivi-spugne, i secchi, e vanno disposti per l’asciugatura. Di un approfondito lavaggio si faranno oggetto anche mop e frange, che andranno posizionati sul carrello con la frangia verso l’alto. I flaconi spruzzatori andranno svuotati e risciacquati, e con un panno umido si dovranno lavare gli attrezzi.
Indispensabile sarà il controllo del sacco della polvere dell’aspiratore dopo lo svuotamento, che andrà pulito dove e come possibile (e questa è un’operazione tanto delicata e difficoltosa quanto necessaria) ed eventualmente sostituito. La manutenzione si concluderà avvolgendo e pulendo con panno umido il cavo dell’aspiratore (e controllandone l’integrità e la spina) e spolverando il carrello, l’aspiratore e le macchine utilizzate per la manutenzione periodica.
Giuseppe Fusto
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