(tratto da “GSA” n.3, marzo 2010)
In Firenze stat virtus: il capoluogo toscano si consacra al green, pubblicando un bando di concorso per la fornitura di un appalto di pulizie e servizi in cui la spunta non il più economico ma il più ecologico. E si aggiudica il premio CompraVerde 2009.
«La scelta che stiamo affrontando non è tra l’ambiente e la salvaguardia del nostro status economico bensì una scelta tra prosperità e declino»: queste le parole dell’uomo più potente del mondo, il presidente statunitense Barack Obama nel discorso tenuto in occasione dell’Earth Day, Giornata della Terra nell’aprile 2009. Il messaggio arriva chiaro e forte: il futuro dev’essere verde, come la speranza e come l’ambiente. È in quest’ottica che si stanno sviluppando sempre più iniziative virtuose volte alla diffusione capillare di pratiche di GPP , il Green Public Procurement, quello che è definito dalla Comunità Europea come “…l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.
Il Forum Compra Verde
Nell’ottica dunque di promuovere la sostenibilità nasce anche il CompraVerde-BuyGreen, il forum internazionale degli acquisti verdi, una mostra convegno volta a sostenere politiche, progetti beni e servizi di GPP pubblico e privato. Lo scorso ottobre si è conclusa con successo la terza edizione del forum, che si è riconfermato come luogo di incontro e di dialogo tra pubblica amministrazione, università, rappresentanti del terzo settore, associazioni di categorie e aziende, che hanno deciso di attuare scelte di sostenibilità ambientale e sociale attraverso il Green Procurement.
L’evento – promosso da Provincia di Cremona– ha riunito i principali attori di sistema che, solitamente abituati a “comunicare” attraverso appalti e pratiche amministrative, hanno potuto incontrarsi dal vivo nell’area espositiva e attraverso appuntamenti culturali, seminari e workshop tecnici (fonte: www.forumcompraverde.it).
E nell’ambito del forum, proprio nella giornata inaugurale, si è svolta la seconda edizione del Premio CompraVerde 2009 destinato alle pubbliche amministrazioni che si sono distinte per aver attivamente contribuito alla diffusione di acquisti verdi, dando il loro contributo nella riduzione dell’impatto delle proprie attività sull’ambiente e sulla salute dei cittadini.
Ed il premio va a Firenze!
Ad aggiudicarsi a livello nazionale il Premio CompraVerde 2009 per la categoria “miglior bando verde” è il Comune di Firenze per il bando d’appalto per la fornitura di un multiservice (pulizia, portierato e facchinaggio) per uffici comunali, con criteri di eticità e sostenibilità. Un bando che non lascia dubbi sulla volontà di una “svolta green” da parte del comune: la precisione con cui sono stati inseriti i criteri etici ed ambientali nella formulazione della documentazione di gara sono precisa dichiarazione d’intenti ecosostenibili. Bando frutto di una precisa scelta di eco responsabilità che il Comune ha scelto di portare avanti in un momento difficile e che, proprio in virtù di questo vuole essere un segnale forte, come a sottolineare che, anche in contingenze di precarietà assoluta, è fondamentale fare scelte oculate, non lesinando sulla qualità ma scegliendo di investire in un altro tipo di risparmio: quello energetico.
La qualità è l’offerta economicamente più vantaggiosa
Una scelta coraggiosa quella del Comune di Firenze che parte innanzitutto dal criterio di aggiudicazione dell’appalto: l’offerta economicamente più vantaggiosa, preferita a quella del massimo ribasso, sempre sbilanciata a favore del prezzo a discapito della qualità. In questo caso, Firenze non solo sceglie di mediare tra la qualità ed il costo del servizio, ma stabilisce che a prevalere debba essere la qualità, a cui vengono assegnati 60 punti contro i 40 che spettano alla valutazione dei costi. Un segnale importante per dare, da un lato, maggiore credito ad un comparto che vuole fare della professionalità il suo miglior biglietto da visita, e che nel frattempo abbraccia un progetto di sensibilizzazione all’eco-sostenibilità rivolto a tutti i fiorentini.
I punti verdi del Capitolato
Entrando nel dettaglio, il Capitolato tecnico, nella sezione che riguarda i prodotti, esige che essi, in primis, non siano classificati come molto tossici (T+) o tossici ( T ) e che non contengano comunque ingredienti che possono provocare sensibilizzazione per inalazione (R42) o per contatto con la pelle (R43); classificati come cancerogeni di categoria 1 (R45) o categoria 2 (R49); mutageni di categoria 1 o 2 (R46); tossici per la riproduzione di categoria 1 (R60)ed infine, banditi anche i formulati tossici o altamente tossici per gli organismi acquatici. Inoltre, i formulati non devono contenere acido etilendiamminotetracetico (EDTA) o acidi alchilfenoletossilati (APEO); sbiancanti a base di cloro (composti di cloro attivo); composti di muschi azotati e muschi policiclici composti organici volatili in concentrazione superiore al 10% in peso del prodotto (20% nel caso di prodotti per pavimenti). E’ invece ammesso l’uso dei solventi, in percentuale inferiore al 30%: etanolo, isopropanolo, n-propanolo, acetone. Tutti i formulati devono necessariamente produrre reflui che possono essere agevolmente depurati e ricondotti nei limiti di accettabilità per lo scarico in acque superficiali, nonché avere una percentuale di biodegradabilità non inferiore al 98% in un arco temporale non superiore alle 24 ore.
La certificazione come garanzia
Evidentemente , dunque, si considerano conformi alle caratteristiche su indicate i prodotti che hanno ottenuto il marchio comunitario di qualità ecologica Ecolabel (Regolamento 1980/2000/CE) che rispettano i criteri ecologici stabiliti con la Decisione della Commissione del 23/03/2005, per l’assegnazione del marchio ai “detergenti multiuso” e ai “detergenti per servizi sanitari” e successivi eventuali aggiornamenti; i prodotti che hanno ottenuto il marchio Nordic Swan e quelli che hanno ottenuto il marchio E.F.D.L. (Environment Friendly Detergent Line – Linea di Detergenti Amici dell’Ambiente). E anche laddove un prodotto non soddisfi i requisiti richiesti pur presentando caratteristiche equivalenti, deve comprovare la propria natura ecosostenibile attraverso una documentazione tecnica del fabbricante o una relazione di prova di un organismo riconosciuto. Per i prodotti sanificanti, invece, è stata richiesta una documentazione sperimentale di Ente abilitato che attesti la validità del prodotto, per la riduzione della carica batterica. Ogni ditta che concorre al bando è, infine, stata chiamata a produrre le schede tecniche e le schede di sicurezza di tutti i prodotti, nonché i codici identificativi (matricole) dei macchinari che utilizzeranno durante l’esecuzione del contratto.
Il packaging eco-contenibile
Anche sul fronte degli imballaggi l’attenzione è stata massima: i contenitori dovevano essere momomateriali o realizzati da più componenti, purché facilmente separabili manualmente; inoltre, sono stati vietati i contenitori a perdere: tutti i contenitori devono poter essere riutilizzati per lo stesso prodotto indicativamente, almeno 20 volte e, per poi essere smaltiti alla fine del ciclo di utilizzo.
E luce fu (risparmiata)
Per ognuna delle voci in oggetto, macchinari, sicurezza, rifornimenti etc. una serie di raccomandazioni che, lungi dall’essere un pro forma, vogliono garantire un effettivo riscontro green: sul fronte del controllo energetico neppure le lampadine vengono “risparmiate”: al soggetto aggiudicatario viene infatti richiesto di assicurare lo spegnimento degli impianti illuminanti di tutti i locali, i vani e gli spazi comuni che, di volta in volta, non sono direttamente interessati dal servizio di pulizia.Un grande esempio, dunque, quello offerto dal Comune toscano: una coraggiosa scelta di considerare il risparmio non in termini di “costi da tagliare” ma di investimento per vivere (meglio).
L’appuntamento con la quarta edizione di CompraVerde è per i prossimi 7/9 ottobre 2010 alla Fiera di Cremona.
Vocazione verde ma anche responsabilità sociale
E tuttavia i meriti di questa iniziativa non vanno circoscritti solo alla sua vocazione verde: questa, infatti, s’iscrive in un progetto di più ampio respiro che coinvolge il senso di responsabilità a 360 gradi. Come a voler sottolineare, dunque, che non si può essere green soltanto sulla carta: è premessa imprescindibile fare capo all’etica in valore assoluto. Altrimenti detto: va bene una logica di risparmio ma non in senso assoluto, e soprattutto non a discapito dei lavoratori. Ecco quindi che accanto alla vocazione verde il Comune di Firenze affianca un richiamo alla responsabilità sociale d’azienda, obbligando il soggetto aggiudicatario per tutta la durata dell’appalto, ad applicare nei confronti dei lavoratori dipendenti e, se cooperativa, nei confronti dei soci lavoratori, condizioni contrattuali, normative e retributive non inferiori a quelle risultanti dai CCNL di riferimento [CCNL per il personale dipendente da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multi servizi – CCNL per il trasporto merci] e dagli accordi integrativi territoriali, nonché a rispettare le norme e le procedure previste dalla legge (con specifico, particolare riferimento alle disposizioni di cui agli artt. 22 e 23 del DL 112/2008, come convertito in legge 6/08/2008, n. 133) alla data dell’offerta. Tale obbligo permane anche dopo la scadenza del suindicato contratto collettivo e fino alla sua sostituzione e vincola il soggetto aggiudicatario anche nel caso che non sia aderente alle associazioni stipulanti o receda da esse ed indipendentemente dalla natura artigiana o industriale della struttura o dimensione della società stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica, economica o sindacale, ivi compresa la forma cooperativa.