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Un settore sempre più consapevole

(tratta da “GSA” n.5, maggio 2009)

La disinfestazione in fiera

E’ all’insegna della presa di coscienza del valore del settore l’edizione 2009 di Disinfestando, che si è svolta in marzo a Riccione. Urizio, nella soddisfazione per le conquiste fatte, invoca una maggiore attenzione del legislatore. Il presidente Fnip Greco: “Finalmente Anid rappresentata, ma non è che un punto di partenza”. Attenzione all’ambito urbano, vera sfida per il futuro, come hanno sottolineato Süss e Trematerra. Buone notizie dal settore alimentare.


Grande successo per Disinfestando 2009, l’evento fieristico svoltosi a Riccione dal 18 al 20 marzo scorsi in cui il mondo della disinfestazione si è riunito per tastarsi il polso, prendere atto dei risultati ottenuti, delle conquiste fatte e rimboccarsi le maniche per risolvere le problematiche più stringenti. Occorre dire innanzitutto che si è trattato di un avvenimento storico per il comparto, che in Disinfestando ha trovato un appuntamento dedicato, con date e ubicazione geografica adeguate. Una scelta che, come spesso hanno ribadito in ANID, ha rappresentato un “salto di qualità”, ma soprattutto un modo concreto per sottolineare la propria autonomia di settore. Esattamente come è avvenuto in occasione dell’ultimo rinnovo del CCL “Multiservizi”, che per la prima volta ha visto ANID tra i firmatari, accanto a FNIP-Confcommercio.

La disinfestazione fra conquiste e criticità

Un’aria nuova che si è respirata fin dal pomeriggio di mercoledì 18, quando si è aperta l’annuale assemblea dei soci con il saluto e il discorso introduttivo del presidente Sergio Urizio, vero e proprio deus ex machina della professionalizzazione del settore, da lui fortemente auspicata, ricercata e voluta in tutti questi anni.

C’è ottimismo, dunque? Sì, ma con moderazione, senza inganni o illusioni. Il perché l’ha spiegato lo stesso Urizio, tenendo a battesimo il dibattito sulla “Professionalità degli operatori della disinfestazione”: “Gli obiettivi raggiunti sono stati significativi –ha detto Urizio- ma non ci si può nascondere che il settore versi ancora in condizioni di caos e disordine”. Perché? Quali sono le ragioni di questa confusione? “La domanda di igiene ambientale è tuttora in aumento, ma d’altra parte non esistono serie barriere all’ingresso di nuove imprese, anche scarsamente professionalizzate, in questo mercato. Un primo problema è che, da parte nostra, non vediamo la volontà politica di controllare questo sistema. Fra le conseguenze c’è che stanno entrando nella disinfestazione  molte imprese, anche individuali, che finora operavano in altri settori in cui la domanda è in flessione. L’offerta di disinfestazione sta superando la domanda…”. Questo provoca, è naturale, un gioco al ribasso che non può che nuocere alla qualità complessiva dei servizi. E nel pubblico? “Qui, al contrario, le leggi del mercato sono regolarmente alterate e condizionate, vuoi per favorire ditte “amiche”, vuoi, anche qui, per l’estenuante ricerca del miglior prezzo. La qualità non viene neppure tenuta in considerazione…”. Questo, insomma, è il vero nucleo del problema: la disinfestazione è considerata attività di scarso contenuto tecnico e professionale, tale da poter essere svolta da chiunque.

Come affrontare i problemi? Bando al pessimismo!

Che fare, quindi? “Comincio a rivalutare –ricorda Urizio- l’opinione di quel caro amico e collega che propose alcuni anni fa di scendere in piazza, come tanti altri lavoratori, e andare a Roma con i nostri atomizzatori (l’arma del lavoro dei disinfestatori professionisti, ndr) per protestare di fronte all’assoluta ignoranza dei problemi di un comparto economico che non necessita di aiuti o ammortizzatori sociali, ma di rispetto, attenzione, competenza”. Per intanto, Urizio indica la via dei segmenti che, come l’industria e la distribuzione alimentare, che richiedono servizi sempre più qualificati, e in cui la qualità del servizio non può sottostare a mere logiche di prezzo. Poi bisogna anche dire che molte giovani imprese stanno cominciando il loro lavoro con la massima serietà, facendo seguire ai loro addetti corsi di formazione e di aggiornamento con costanza e impegno. E d’altra parte, se è vero che il mondo politico è tuttora latitante, è anche vero che per la prima volta in Italia è stato sottoscritto un Contratto Nazionale che distingue espressamente tre profili per il tecnico della disinfestazione: comune, qualificato, specializzato.

Il CCNL? Un punto di partenza!

Proprio il CCNL è stato al centro dell’intervento di Aldo Greco, presidente FNIP (Federazione Nazionale Imprese di Pulizia- Confcommercio) che ha parlato di “contratto ottenuto dopo anni di dura fatica. Finalmente siamo riusciti ad avere una rappresentanza, ma questo è un punto di partenza. Di fronte alla mancanza di interesse delle forze politiche verso la professionalizzazione del settore, è indispensabile essere uniti per risultare ancora più qualificati. Il servizio non è un costo, e questo deve essere capito. Troppo spesso subiamo il capitolato dei clienti che, molte volte, stanno seduti dietro a un tavolo senza comprendere davvero il valore del nostro lavoro”.

Riflettori sulla città: ma senza il legislatore si va poco lontano

Parole di elogio ad ANID sono arrivate da Luciano Süss, che ha riconosciuto all’associazione di aver aumentato la professionalità nel corso degli anni. Anche lui è tornato poi sui rapporti con il mondo istituzionale, e ha detto: “Bisogna far capire ai politici soprattutto l’importanza del nostro lavoro in ambiente urbano: a fronte di settori, come quello alimentare, che stanno via via comprendendo il valore del nostro lavoro, il comparto pubblico lascia davvero a desiderare. Il caso di Milano è emblematico: il Comune ha affidato il servizio all’Amsa che ha dovuto “girarlo” a specialisti. In vista dell’Expo sto preparando, con la dottoressa Savoldelli e i colleghi del Sacco, un progetto sull’accoglienza turistica per evitare problemi legati a cimici, zanzare e altri insetti potenzialmente veicolo di malattie. Sydney ha fatto lo stesso prima delle Olimpiadi, è normale mettere in atto le giuste precauzioni all’avvicinarsi di eventi e appuntamenti di grande richiamo. Lo sapevate che a Milano sono stati registrati due casi di lebbra?”.

Sulla stessa falsariga si è espresso Pasquale Trematerra, che ha posto l’accento sull’aumento dell’urbanizzazione. “Vengono colonizzati habitat con nicchie ancora libere, ed è per questo che nelle città è ancora più difficile gestire la disinfestazione.A causa dei cambiamenti climatici,dell’intensificarsi dei viaggi,spinti dalla ricerca di cibo e acqua arrivano in città nuovi infestanti ed è quindi indispensabile un continuo aggiornamento a differenti livelli.E’ necessario inoltre sensibilizzare,attraverso i giornali,la televisione e tutti i mezzi di informazione disponibili,i cittadini sui rischi sanitari che si corrono  coinvolgendo i medici,gli specialisti di igiene ed ecologia urbana. Lavorare nel settore urbano offre sicuramente maggiori prospettive e sfide interessanti ma in assenza di precisi interventi del legislatore tutto si fa più complicato”.

Borse di studio Sarti e Fani ai corsisti meritevoli

A metà pomeriggio del 19 è avvenuta la consegna delle borse di studio “Riccardo Sarti” e “Paolo Fani”, che sono andate  a Luca Arditi di Lario Control e Tiziano Iaccarino di CDL: 1500 euro a testa, che sono risultati i migliori corsisti del Corso di Formazione di I livello per addetti alle attività di disinfestazione e derattizzazione svoltosi a Roma dal 21 al 23 gennaio scorsi.Il riconoscimento è stato consegnato dalle mani di Giuliano Sarti,padre di Riccardo e da Fabrizio Fani,figlio di Paolo. Tra la commozione generale di una platea gremita che,sinceramente toccata da un momento così intenso, ha tributato un lunghissimo applauso liberatorio.

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