(Tratto da “GSA” n. 7, luglio 2009)
In occasione della Conferenza internazionale sulla protezione integrata dei prodotti immagazzinati A.N.I.D ha rappresentato l’anello di congiunzione tra teoria e pratica.
Dal 29 giugno al 2 luglio si sono riunite a Campobasso, all’Università del Molise, le beautiful minds della ricerca della Disinfestazione internazionale nel settore alimentare, o meglio della IOBC, vale a dire l’International Organisation for Biological and Integrated Control, un pool di esperti riunitisi per discutere sulla “Protezione integrata dei prodotti immagazzinati”, intendendo con ciò anche molini, pastifici, immagazzinamento e distribuzione di prodotti alimentari, etc.
Anfitrione e deus ex machina dell’importante Conferenza è stato il Prof. Pasquale Trematerra, Professore ordinario di Entomologia Generale applicata presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi del Molise, che è riuscito a accogliere oltre 100 relatori in rappresentanza di ben 25 nazioni (europee ed americane), raggiungendo un autentico record nel campo delle Conferenze scientifiche.
Gli infestanti minano alla sicurezza alimentare
Negli ultimi tempi sono stati compiuti considerevoli progressi, soprattutto culturali, ma anche tecnologici, per garantire la salubrità del nostro cibo e l’industria alimentare, oggi, è dotata di più moderne strutture e di appositi laboratori adibiti al controllo e appare sempre più orientata a privilegiare le caratteristiche qualitative e gli aspetti igienico-sanitari dei prodotti. Si va dunque rafforzando la convinzione che la sicurezza alimentare si ottiene se tutti coloro che operano nel processo produttivo prestano osservanza rigorosa alle norme vigenti.
Però, i danni provocati dagli animali infestanti a spese delle derrate immagazzinate sono ancora cospicui. A livello mondiale, gli artropodi riescono da soli a distruggere annualmente una parte sensibile di prodotto agrario oscillante in media intorno al 13% del totale potenziale. In particolare, la F.A.O. giudica che i danni provocati complessivamente da insetti, acari, roditori e muffe siano del 9% circa nei Paesi tecnologicamente più evoluti come il nostro, ma aumentano notevolmente in quelli cosiddetti “emergenti”, con punte che arrivano a oltre il 35-50% e in alcuni casi fino al 75%.
Ogni anno svaniscono, a causa dell’attività dei vari organismi infestanti, più di 100 milioni di tonnellate di cereali immagazzinati, senza tenere conto della possibilità di contaminazioni provocate da animali infestanti che causano problemi per la salute, dai disturbi digestivi, abrasioni, piccole lesioni ai villi e alla mucosa intestinale alle ormai sempre più diffuse reazioni allergiche come dermatiti e crisi d’asma; inoltre alcuni animali infestanti sono causa di diffusione di muffe in grado di produrre micotossine, sostanze cancerogene naturali molto pericolose per l’uomo.
Il quadro illustrato è sintomatico di uno stato di cose che va preso seriamente in considerazione e affrontato, nei vari comparti della produzione agro-alimentare, con strategie adeguate che si servano di tutte le tecnologie a disposizione.
In cerca della giusta alternativa
Questi sono i temi affrontati nella Conferenza internazionale: ma se qualcuno pensasse alla solita rassegna di studi del tutto teorici e di laboratorio non coglierebbe il senso di questo incontro e, di conseguenza, il contenuto delle giornate molisane, dove le “scuole di pensiero” si sono coniugate alle esperienze pratiche, finalizzate tutte all’ottenimento di una sempre più efficace lotta agli agenti infestanti con tecniche e metodologie sempre più sofisticate, efficaci, alternative alla lotta chimica e con un rapporto ottimale tra costi e risultati.
L’alternativa al bromuro di metile è l’imperativo categorico e le risposte che sono al vaglio riguardano il fluoruro di solforile, noto come Pro-fume, l’uso del freddo ed il trattamento termico.
Alla tribuna si sono alternatiti ricercatori e produttori, operatori e studiosi, in una carrellata di esperienze e ricerche che hanno offerto una panoramica completa e dettagliata sulle innovazioni ad oggi praticabili.
La parola anche ad A.N.I.D
In questo contesto di ricerca, teoria e pratica il prof. Trematerra ha voluto inserire anche la voce, il punto di vista, dei Disinfestatori, considerati dagli studiosi una parte indispensabile non solo alla verifica delle intuizioni scientifiche, ma anche come fonte diretta di esperienze e riscontri.
Per questo è stata invitata al podio dei relatori anche l’A.N.I.D.(Associazione nazionale imprese disinfestazione), dove il Presidente Sergio Urizio ha illustrato il cammino lento e difficile, ma ineludibile ed appagante, che l’Associazione in Italia e la confederazione europea CEPA stanno svolgendo per promuovere ed imporre al settore un principio di “professionalità” che non teme bensì sollecita il confronto con il mondo accademico e la ricerca scientifica.
L’impegno e l’azione di A.N.I.D. e C.E.P.A. hanno suscitato un notevole interesse ed un vivo apprezzamento da parte di tutti i partecipanti alla Conferenza, che ne hanno riconosciuto l’importanza pratica essenziale.