“Il Decreto di sblocco dei pagamenti dei debiti della PA contiene troppe incombenze e adempimenti burocratici posti a carico degli enti pubblici debitori, che rischiano di riflettersi negativamente sulle imprese creditrici. E’ opportuno prevedere una semplificazione procedurale per non pregiudicare i risultati attesi dell’adozione del provvedimento. Perciò riproponiamo l’ampliamento delle compensazioni tra crediti e debiti, anche correnti, delle imprese”.
E’ questo il primo invito contenuto nella Lettera aperta, inviata oggi dal TAIIS – Tavolo Interassociativo Imprese di Servizi ai componenti della Commissione Speciale per l’Esame di Atti del Governo della Camera dei Deputati in merito al Decreto Legge n. 35 che contiene misure urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione.
I rappresentanti del TAIIS evidenziano soprattutto come il Decreto manchi di un’adeguata attenzione al tema dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni derivanti dai Contratti di Servizi, classificabili tra i pagamenti relativi a voci di parte corrente, la cui incidenza sull’indebitamento netto è assolutamente attenuata: “secondo i principi di contabilità pubblica, infatti, il pagamento accresce l’indebitamento netto solo per i debiti riguardanti spese per investimenti; al contrario, i pagamenti relativi a voci di parte corrente non incidono sull’indebitamento netto, perché le relative spese di competenza sono state già contabilizzate ai fini del saldo negli anni precedenti”.
In tale prospettiva, si rileva come nella disciplina che prevede l’allentamento del “Patto di Stabilità Interno”, l’intervento programmato è circoscritto ai “debiti di parte capitale certi liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2012, ovvero dei debiti di parte capitale per i quali sia stata emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento entro il predetto termine”.
Il Tavolo reputa necessario operare un’estensione della natura dei debiti interessati attraverso l’espresso richiamo anche dei debiti di parte corrente; sarebbe in effetti una scelta ingiustificata ed un’occasione perduta se non si provvedesse all’aumento delle quantità economiche previste per i crediti commerciali per servizi e forniture.
I rappresentanti del mondo dei servizi auspicano, inoltre, che vengano accolte le indicazioni del vice Presidente della Commissione europea, Antonio Tajani, e che venga congruamente incrementato il quantum dell’intervento, tenuto conto che i circa 40 miliardi previsti al momento non incidono che per la metà dell’indebitamento stimato dello Stato verso le imprese. Come recentemente sostenuto dallo stesso Tajani: “se è legittimo riscuotere i tributi, altrettanto doveroso, anche moralmente, è pagare i debiti alla scadenza evitando la chiusura di aziende sane”.
Infine, il TAIIS auspica che, con riferimento anche al monitoraggio previsto dal Decreto, le nuove disposizioni non determinino rallentamenti nei tempi di pagamento già previsti nei contratti in corso e che si assicuri il puntuale rispetto delle scadenze stabilite dalle nuove norme comunitarie per i contratti stipulati dal 1°gennaio 2013. In caso contrario, l’atteso rilancio dell’economia e dell’occupazione non si potrà verificare.